Robert Smith dei The Cure contro il rincaro dei biglietti, Ticketmaster rimborserà i fan

Dopo la richiesta di spiegazioni del frontman della band inglese sulle commissioni aggiuntive “indebitamente alte” applicate, Ticketmaster, già coinvolto in simili vicende per le esibizioni di Taylor Swift e di Bruce Springsteen, restituirà 5 o 10 dollari agli utenti verificati che hanno acquistato il biglietto del tour statunitense.

l frontman dei The Cure Robert Smith ha vinto la lotta contro il rincaro dei biglietti dei concerti: dopo la richiesta di spiegazioni sulle commissioni aggiuntive “indebitamente alte” che, in molti casi, hanno superato addirittura il prezzo del biglietto, Ticketmaster rimborserà i fan che hanno acquistato gli ingressi per il tour statunitense della band inglese. “Sono disgustato come tutti voi” ha scritto giovedì l’artista su Twitter. “Ho chiesto come sono giustificati. Se ottengo qualcosa di coerente come risposta, ve lo farò sapere”. Come riportato dal Guardian, per la prima tournée d’oltreoceano dal 2016 il gruppo aveva volutamente mantenuto a buon mercato i prezzi dei biglietti, alcuni dei quali partivano dai 20 dollari. I fan, però, hanno condiviso alcuni screenshots dei carrelli di acquisti di Ticketmaster con tariffe variabili per le diverse venues, che includevano commissioni di vario genere e che raggiungevano cifre ben superiori al costo minimo. Ticketmaster ha applicato le tariffe nell’ambito del programma Verified Fan che, per ridurre la percentuale dei biglietti sul mercato secondario ed evitare la rivendita da parte dei bagarini, offre ai fan una vendita anticipata basata sulla verifica degli acquirenti. “Dopo un’ulteriore conversazione, Ticketmaster ha convenuto con noi che molte delle commissioni applicate sono indebitamente elevate, e come gesto di buona volontà hanno offerto un rimborso di dieci dollari a biglietto a tutti gli account dei fan verificati per le transazioni con il prezzo del biglietto più basso” ha scritto Smith. Gli acquirenti di biglietti più costosi riceveranno invece un rimborso di cinque dollari a biglietto per qualsiasi tappa del tour statunitense. I rimborsi scatteranno in automatico per tutti coloro che hanno già comprato un biglietto, mentre le future vendite saranno soggette a commissioni inferiori.

Smith ha spiegato che la band ha scelto il circuito di Ticketmaster per combattere la pratica dello scalping, cioè del bagarinaggio digitale di rivendita dei biglietti a prezzo maggiorato sul mercato secondario, ma ha rifiutato di partecipare sia al meccanismo del dynamic pricing della società, secondo il quale il prezzo dei biglietti in vendita non è fisso ma varia in base alla domanda, sia allo schema del biglietto di platino per evitare prezzi “istantaneamente e orribilmente distorti dalla rivendita”. La band era stata infatti informata della natura di “industria multimiliardaria” dell’attività di rivendita dei biglietti negli Stati Uniti

Torna in alto