
Raccontare una frontiera nel cuore della storia, eppure ancora così attuale: il confine italo-sloveno, al centro di grandi conflitti mondiali, soglia strategica e Cortina di Ferro durante la Guerra Fredda, oggi è motore di un evento culturale senza precedenti, la prima Capitale Europea della Cultura condivisa tra Gorizia e Nova Gorica. Il cinema si fa carico di questa sfida, raccontando sul grande schermo le storie, le emozioni e la magia di una frontiera che funge da esempio virtuoso di incontro e amicizia, in un’Europa segnata dalla guerra. Da queste premesse nasce Corti senza confine, il progetto sostenuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla FVG Film Commission, mirato alla creazione di cortometraggi originali che, testimoniando il grande evento culturale del 2025, possano idealmente costituire un’eredità culturale.
Questo appello ha trovato accoglienza tra cineasti e produzioni di diversi Paesi europei: ben 151 progetti sono stati presentati – provenienti da Italia, Slovenia, Spagna, Germania, Irlanda e Norvegia – alla giuria incaricata di valutarli, presieduta dal regista Gabriele Salvatores, il quale ha illustrato la selezione a Milano.
«Quando la FVG Film Commission mi ha offerto il ruolo di Presidente della Giuria dei Corti senza confine – ha dichiarato Gabriele Salvatores – ho accettato con entusiasmo: ritengo essenziale che in un momento di diffidenze e rancori, due città che hanno condiviso un passato complesso si uniscano per diventare insieme Capitale Europea della Cultura. Nel mio ultimo film, una comunità di russi e ucraini ha collaborato per costruire piuttosto che distruggere; questa iniziativa va in quella direzione». Salvatores ha inoltre sottolineato come «il concetto di confine e di viaggio sia sempre presente nel mio lavoro, dove spesso c’è chi deve partire e superare barriere non solo geografiche, ma anche interiori. Mi sono affezionato a Trieste dopo aver girato “Come Dio comanda” e, proprio a Trieste, girerò il mio prossimo film, tratto dal libro di Paolo Maurensig “La variante di Luneburg”».
Gabriele Salvatores ha esposto le otto produzioni cinematografiche scelte, alle quali è stato concesso un sostegno economico fino a un massimo di 100mila euro per ciascun progetto. Questi cortometraggi includono “Confini” di Simone Massi, “L’estate che verrà” di Mauro Lodi, “Meja / Frontiera” di Emma Jaay, “La battaglia delle spazzole” di Lorenzo Fabbro, “Vivere” di Chiara Cremaschi, “L’osservatore dell’est” di Alberto Fasulo, “Cos te costa” di Davide Del Degan e “Il ponte” di Giacomo Bendotti. Vari attori noti al grande pubblico, come Ksenija Rappoport, Lucia Mascino e Giorgio Colangeli, sono coinvolti nelle riprese. I Corti senza confine debutteranno alle Giornate FICE, che si svolgeranno con un’edizione straordinariamente “borderless” dal 30 settembre al 3 ottobre 2025, tra Gorizia e Nova Gorica, fra Italia e Slovenia.
«Attraverso Corti senza confine – ha aggiunto il vicepresidente e assessore alla Cultura e Sport della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil – celebriamo il messaggio di una cultura di frontiera, che il Friuli Venezia Giulia ha cercato di trasmettere in questi ultimi anni: il confine non è un limite, ma uno spazio di incontro, confronto e creatività, un invito a superare le barriere reali e simboliche».