(di Tiziano Rapanà) Amadeus o non Amadeus? Questo è il problema. E non serve scomodare Amleto per capire che non si sa che pesci pigliare per la prossima edizione di Sanremo. ItaliaOggi dice che è fatta: Amadeus conduttore per le due prossime edizioni. Ma la Rai smentisce. Tutto sembra ancora in alto mare. E, nel mentre, in tanti si candidano: da Gigi D’Alessio a Morgan (come direttore artistico). Il tempo passa e Lorenzo de’ Medici torna alla mente: del doman non v’è certezza. E allora, cosa fare? Un nome su tutti: Al Bano. Principe della canzone italiana nel mondo che ha fatto sognare milioni di cittadini di tutto il globo, la voce più importante degli ultimi cinquant’anni in Europa (anche più di Annie Lennox e Demis Roussou). Al Bano è come la Mona Lisa di Carl Mann: nulla quaestio sull’originale, vincitore di un premio oscar come miglior brano che vive della bella esecuzione di Charlie Spivak e Tommy Lynn, ma è il rockabilly a fare la differenza (altrimenti accontentiamoci della pur notevole interpretazione di Nat King Cole). Al Bano è l’evoluzione rockabilly del bel cantato italiano. Segnatamente, la sua è un’anima blues. Molto Sam & Dave e inconsapevolmente anche Chas & Dave (quando il nostro si dedica al folk più vivace). Lui può condurre il festival ed anche assumere il ruolo di direttore artistico. Ha tutte le qualità per la doppia responsabilità, è un cantautore raffinato ed un buon conduttore televisivo. Conosce i meccanismi dello show business. Con Al Bano, gli ascolti sarebbero assicurati. Non solo: con lui, l’evento avrebbe una maggiore portata internazionale. Al Bano, avanti tutta! Insieme a lui, servirebbe un buon team atto a costruire una buona commissione selezionatrice di canzoni. Qualche nome: Fabrizio Fornaci (compositore di colonne sonore Rai nonché del film per Netflix “Quando arrivano i quaranta”), Pino Strabioli (divulgatore della buona canzone italiana, in svariati programmi Rai), Giovanna Nocetti (la magnifica interprete del Mio ex, storica versione italiana di un successo di Roberto Carlos), Fabrizio Berlincioni (autore di successi come “Non lo faccio più” per Peppino Di Capri, Ti lascerò e Mi manchi per Fausto Leali, Povero amore per Mina che è il brano portante dell’ultimo film di Ferzan Özpetek). Ecco la nuova strada, il corso da poter eventualmente intraprendere. Al Bano è l’idea bella che dà continuità alle edizioni trionfali, condotte da Amadeus.