All’Isola ci vuole Lemme

Alberico Lemme

(Tiziano Rapanà) Purtroppo il mio pessimismo non è stato sconfessato. L’incipit dell’Isola dei famosi è stato mediocre. Gli unici, per me, naufraghi validi sono la magnifica Francesca Cipriani (che ha regalato perle di – involontaria? – comicità) e l’eterno Giucas Casella. Il resto è sconforto. Almeno per ora, salvo sorprese (una, forse, dietro l’angolo: Nadia Rinaldi che ruberà la scena a tutti, Cipriani compresa). Comunque con un cast così moscio, si può fare ben poco. Ci vogliono altre personalità: più ruvide e persino sgradevoli. Ieri ho proposto le mitologiche Marchi ed oggi suggerisco Lemme, il mitico farmacista perpetuo guest star dei salotti della D’Urso. Lemme, all’Isola, sarebbe perfetto per due motivi.

1) Lemme è scortese. Non conosce il garbo, il buon gusto: è l’arcinemico ideale di monsignor Della Casa e di conseguenza è il perfetto iniziatore di battibecchi, risse e quant’altro. La sua presenza sgarbata è una certezza di memorabilia audiovisiva legata alla tv spassosamente popolaresca.

2) Lemme è imprevedibile. Nonostante l’uso sfrenato di “testa di donna” eccetera, Lemme è un personaggio imprevedibile nonché ingestibile, che può dare all’Isola quell’idea dell’inatteso ormai scomparsa nel genere reality, dove tutto è immaginabile.

P. S. Scrivetemi, tizianodecoder2@gmail.com

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