RADIO, RACCOLTA A +6% IN FEBBRAIO

Via a inizio aprile alla nuova società per la rilevazione degli ascolti, operativa dal 2017. A maggio le decisioni di Antitrust e Agcom su Mediamond

radioIl mondo della radio sta vivendo una fase molto elettrizzante: gli investimenti pubblicitari marciano bene (+5,9% in febbraio e risultati positivi pure in marzo); a inizio aprile (quindi tra pochi giorni) si va dal notaio per fondare la nuova società per la rilevazione degli ascolti radiofonici, che avrà come azionisti solo gli editori radiofonici e alla quale hanno già aderito tutte le principali radio commerciali, la Rai, e le associazioni Frt e Aeranti-Corallo, che rappresentano le emittenti più piccole; e c’è, infine, parecchia curiosità circa le imminenti decisioni dell’Antitrust, e poi quelle dell’Agcom (si andrà a maggio), sulla concentrazione della raccolta pubblicitaria di una serie di emittenti radiofoniche sotto Mediamond (joint venture tra Mediaset e Mondadori).
Quanto al fatturato pubblicitario, il mezzo radio in febbraio ha raccolto 25.684.000 di euro, su di quasi il 6% rispetto allo stesso mese del 2015. Il buon andamento di febbraio cancella il calo di gennaio, e infatti il primo bimestre 2016, complessivamente, viaggia a +1,8% sullo stesso periodo 2015. Come spiega Paolo Salvaderi, presidente di Fcp-Assoradio e numero uno di Monradio, «a febbraio torna il segno più dopo la flessione fisiologica di gennaio, preceduta da 13 mesi di ininterrotto progresso. Il fatturato monitorato dall’Osservatorio Fcp-Assoradio registra un aumento del +5,9% sull’anno scorso e del +16,8% sul febbraio 2014. Ulteriore testimonianza del dinamismo del mezzo sono le novità annunciate in questi giorni relative alla rilevazione degli ascolti». Ovvero, come precisa poi Salvaderi a ItaliaOggi, le classifiche Radiomonitor di Eurisko relative al quarto d’ora medio nel secondo semestre 2015. In cui domina 105, radio del gruppo Finelco. Insomma, la radio cresce come mezzo e aumenta i suoi fatturati puntando, magari, a superare i 400 mln di euro complessivi nel 2016, dopo i 373 mln certificati da Nielsen per il 2015.
Poi, dal 2017, potrà anche avvalersi operativamente della nuova società per la rilevazione degli ascolti, una sorta di nuova Audiradio questa volta, però, partecipata solo da editori radiofonici, escludendo, quindi, le altre parti del mercato (agenzie, centri media, ecc). La società, infatti, sta per nascere in questi giorni, ma le ricerche con il suo imprimatur saranno pronte non prima della metà del prossimo anno.
Intanto tutto il mercato guarda con trepidazione alle decisioni dell’Antitrust circa il polo Mediamond che da inizio 2016 si occupa della raccolta pubblicitaria delle tre emittenti di Finelco (105, Rmc, Virgin) e poi di R101, Radio Italia, Radio Subasio, Kiss Kiss, Radio Norba, Media Hit e Radio Aut. Quanto sancito dall’Antitrust dovrà poi essere sottoposto a un parere di Agcom, per cui i tempi di conclusione dell’iter si allungheranno oltre maggio. In base a indiscrezioni, l’Antritust consentirebbe a Mediamond di rilevare la concessione pubblicitaria delle radio Finelco (105, Virgin radio e Rmc), chiedendo, però, di lasciare quella per Radio Italia (21 milioni di euro nel 2015), il cui contratto scade nel 2016, e quella di Kiss Kiss (sei mln nel 2015), che invece scade nel 2017. A questo punto ci sarebbe lo spazio per creare una nuova concessionaria conto terzi nel settore radiofonico da 30 mln di euro di gestito, colmando il vuoto lasciato dal fallimento di Radio e reti; oppure Radio Italia e il direttore generale commerciale e marketing, Marco Pontini, potrebbero decidere di fare da soli, un po’ come già fa, ad esempio Radio Dimensione Suono. Alla finestra, infine, ci sono Manzoni, concessionaria del gruppo Espresso che già raccoglie Deejay, Capital ed m2o, e anche la System, che lavora per Radio24.

Italia Oggi

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