“Non volevo fare del male a Lady D.” Il giornalista non chiede scusa

Martin Bashir ha rilasciato una dichiarazione al Sunday Times, in cui si scusa per il dolore provocato dalle conseguenze dell’intervista a Lady Diana, nel 1995 e tenta una debole difesa. Il giornalista afferma: “Non ho mai voluto fare del male a Diana in alcun modo e non credo di averlo fatto” e prosegue: “Sono profondamente dispiaciuto”.

La difesa di Martin Bashir

Bashir, pur mostrando un certo pentimento, non ci sta a passare per colpevole e sottolinea: “Tutto quello che abbiamo fatto riguardo all’intervista è stato come voleva lei. Dal momento in cui voleva lanciare un avvertimento al Palazzo reale a quando è stata trasmessa, fino al suo contenuto”. Bisognerebbe, tuttavia, far notare a Martin Bashir che Lady Diana avrà anche organizzato l’intervista come meglio credeva, ma non è stata libera di decidere se farla o meno, visto che la sua volontà, ci dice l’inchiesta, è stata frutto di una manipolazione.

È stato Bashir a far credere alla principessa che i suoi più stretti collaboratori volessero tradirla e per rendere inattaccabile la sua bugia le presentò le false ricevute di pagamento effettuate dai servizi di sicurezza britannici per comprare informazioni riservate da due membri del suo staff. È stato ancora Bashir a mostrare alla principessa il falso documento sanitario che attestava l’avvenuto aborto di Tiggy Legge-Bourke, tata di William e Harry. Diana era invidiosa della donna e sospettava che avesse una relazione con Carlo. Quella ricevuta non fece altro che dar corpo alla sua paura peggiore, cioè che quel figlio mai nato fosse di Carlo. Questo è ciò che risulta dall’inchiesta.

Un uomo distrutto

La giornalista che ha raccolto l’intervista di Bashir, Rosamund Urwin, lo definisce “un uomo distrutto”, ma dice anche: “Ho percepito che non fosse così pentito come uno potrebbe essere in quella circostanza. Se stai cercando una giustificazione, piuttosto che scusarti, ciò mi sembra un problema”. Bashir replica alle accuse di Charles Spencer, fratello della principessa del Galles, il quale ha addirittura sostenuto che quell’intervista sia stata la causa indiretta della morte di Lady D.

A proposito delle ricevute false il giornalista ammette: “Naturalmente mi dispiace, è stato un errore, ma non ha influenzato nulla. Non ha avuto alcune influenza su Diana né sull’intervista”. Inoltre aggiunge: “Capisco la motivazione [del conte Spencer] ma caricare sulle mie spalle la tragedia, la difficile relazione tra la royal family e i media è irragionevole. L’ipotesi che io sia il responsabile è irragionevole e ingiusta”.

Perdono

Con queste parole il giornalista sembra scagliarsi anche contro il durissimo sfogo del principe William che, dopo la conclusione dell’inchiesta di Lord Dyson, ha dichiarato: “La BBC ha rilasciato affermazioni clamorose e false sulla famiglia reale e ha alimentato la paranoia di mia madre. L’intervista è stata un fattore importante che ha contribuito a peggiorare la relazione tra i miei genitori e da allora ha ferito anche altre persone”, evidenziando che le rivelazioni della madre sono “state estorte in modo ingannevole”. Quando viene a chiesto a Bashir se riesce a perdonarsi per ciò che ha fatto, questi risponde: “È una domanda veramente difficile perché è stato un grave errore. Spero che le persone mi diano l’opportunità di dimostrare che sono pentito di quanto accaduto”.

Francesca Rossi, ilgiornale.it

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