Harry e Meghan «adorano la loro nuova vita in quattro»

La vita a quattro piace a Harry e Meghan che non hanno avuto alcuna difficoltà a gestire l’arrivo del secondo figlio, la piccola Lilibeth Diana, nata lo scorso giugno. «Hanno preso subito il ritmo», assicura Daniel Martin, make up artist di fiducia della Duchessa di Sussex che ha avuto l’onore di truccarla anche il giorno del suo matrimonio nel castello di Windsor, il 19 maggio 2018.  «Sono un’adorabile famigliola, un quartetto pieno d’amore», ha garantito Martin a People, ribadendo la teoria che l’amore non si divide quando la famiglia si allarga ma si moltiplica.

Daniel Martin e Meghan Markle, che a causa delle vicissitudini passate dalla ex royal couple non avevano avuto molto modo di incontrarsi negli ultimi tempi, si sono ritrovati a New York per il Gala Salute to Fredoom. «È stato emozionante ritrovarsi tutti insieme, ho potuto vedere di persona quanto siano simpatici e divertenti lei e Harry. Ci siamo fatti delle gran risate: lui scherza di continuo, lei gli regge il gioco, sono perfettamente in sintonia e si appoggiano reciprocamente», ha detto Martin, aggiungendo poi allusivamente: «Si vede che ora sono rilassati», rispetto – si presume – a quando erano a Buckingham Palace.

Un ritratto che dipinge Harry e Meghan come una coppia solida, stabile, ben assortita e addirittura poco mondana: «Siamo stati bene, ma loro non vedevano l’ora di lasciare New York e tornare a casa dai loro bambini, Archie e Lilibeth», ha riferito il make up artist di Meghan al magazine americano: «È sempre la solita questione dell’equilibrio tra lavoro e famiglia, del resto se Meghan è così coinvolta nella battaglia per i congedi parentali è perché lei stessa vive le difficoltà di tutti i genitori».

In effetti, la Duchessa a ottobre si era esposta in prima persona con una lettera al Congresso statunitense, nella quale, per chiedere l’approvazione di congedi parentali pagati per tutti,  raccontava la sua esperienza personale: «Io ed Harry, come tutti i genitori, siamo stati felicissimi di accogliere dei bambini. Come molti genitori ci siamo trovati sopraffatti dalle tante attenzioni necessarie», aveva scritto, ammettendo, con onestà che però loro non si sono dovuti «confrontare con la dura realtà: oggigiorno in troppi devono scegliere se essere presenti in famiglia, e fare quindi il bene del figlio, oppure andare a lavoro, perché altrimenti non hanno retribuzione. Nessuno dovrebbe trovarsi in una simile posizione». Una mossa che sembrava una rampa di lancio per il salto in politica. Per ora a frenarla sarebbe un emendamento alla Costituzione Americana proposto (ma mai né approvato né respinto) nel 1810, ma non si può mai dire mai.

VanityFair.it

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