A Fano il primo museo della batteria, dai Beatles ai Pooh

– Una delle mete più curiose e originali per queste festività è il Museo della batteria a Fano (Pesaro Urbino), unico in Italia, che di sicuro non manca di far felici musicisti e appassionati cultori di generi musicali.

In esposizione ci sono infatti 25 batterie provenienti dall’Italia e dall’estero con le quali hanno suonato i complessi storici più famosi della seconda metà del Novecento, dai Beatles ai Deep Purple, dagli Who ai Rolling Stones, dai Led Zeppelin ai Genesis.


Molte sono “sorelle” di quelle usate dai complessi rock, nel modello, finitura e anno di produzione, mentre altre sono addirittura originali, suonate proprio dai batteristi più celebrati, come la batteria “Ludwig” utilizzata da Ian Paice fino al 1969 e autografata, o quella modello “Premier” suonata da Keith Moon degli Who che l’ha voluta su misura con doppia cassa e attacchi Rogers più resistenti alle sue potenti percussioni, fino ai rullanti di Tullio De Piscopo.
“Ho iniziato nel 1999 – racconta Daniele Carboni, che con l’associazione “Luciano Bonfitto” ha messo in piedi il museo inaugurato da poco – perché da musicista mi piaceva trovare in giro per il mondo le batterie delle band storiche”. Ci sono sono, ad esempio, l’identico modello “Premier” suonato da Ringo Starr dei Beatles all’inizio e poi quello più piccolo della “Ludwig” scelto al posto della tedesca “Trixson” in quanto così Ringo poteva farsi vedere al pari dei suoi tre compagni, o la “Gretsch” che suonava Charlie Watts, o quella di John Bonham dei Led Zeppelin, ma anche modelli italiani utilizzati dai Pooh, dalla Pfm, dai Queen. Insomma un tuffo nella storia della musica.
E’ aperto tutte le domeniche dalle 16 alle 20, tutti i giorni su prenotazione (tel. 335.1927112 oppure info@museodellabatteria.it), ingresso 5 euro con visita guidata.

ANSA

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