Margaret Atwood, ‘non sarà possibile una terza Ancella’

Silenzio su ‘I Testamenti’, incursione movimento ‘Non una di meno’.

Accolta come una star, con mille persone che per festeggiarla hanno indossato una cuffia bianca di carta come quella dell’ancella, Margaret Atwood, delicata e forte nello stesso tempo, non si risparmia nel lungo dialogo con Alberto Manguel in cui il clima resta al centro delle preoccupazioni.

“Il cambiamento climatico è la più grande minaccia alla pace dell’intero pianeta” dice tra gli applausi.

In più di un’ora nell’incontro evento del Festivaletteratura di Mantova, che si chiude con un’azione di sensibilizzazione del movimento ‘Non una di meno’ di Mantova che alza cartelli sul femminicidio, sulla violenza, sull’aborto e dice:”Ci vogliono donne, ci avranno ribelli”, la scrittrice canadese mantiene il segreto sul seguito de ‘Il Racconto dell’ancella’, ‘I Testamenti’, con cui è finalista al Booker Prize nonostante Amazon abbia fatto per errore circolare alcune copie rompendo così il riserbo sulla trama.

“Un altro successo pubblicitario è stato interdire la lettura de ‘I Testamenti’, dopo il successo planetario de ‘Il racconto dell’ancella’ ottenuto grazie a quel colpo grosso che è stata l’elezione di Trump” la stuzzica Manguel, ma la Atwood, 79 anni, sorvola sul nuovo libro e si sofferma piuttosto sull’Ancella spiegando: “Nel libro ho messo soltanto ciò che credo queste persone pensassero della gente che detiene il potere. E davanti a questa gente l’unico messaggio è: non lasciate che vadano al potere”. E in una sorta di cabaret con il suo interlocutore che le chiede: “Ci sarà una terza Ancella?” risponde: “Quanto tempo ho a disposizione nella mia vita? Non credo che si potranno aspettare altri 32-33 anni, a meno di scoperte scientifiche stupefacenti”. “Ti iberniamo, allora?” “Conosco – risponde la scrittrice – i trucchi dell’ibernazione. I tuoi congiunti non sono contenti e alla prima occasione staccano la spina”.

Poi parla delle influenze letterarie, da Stevenson a Conan Doyle a Orwell a Henry James. Incassa applausi e la sua espressione si fa più seria quando parla del clima: “Dobbiamo riconoscerlo una volta per tutte: tutto il nostro pianeta sta per essere ridisegnato. Non c’e’ mancanza di idee ma non vediamo la volontà politica da parte dei leader del mondo. In Usa non c’e’, forse in Italia” incalza e invita dopo aver citato associazioni e progetti “A fare una cosa semplice per abbassare il livello di C02, piantare tanti alberi come hanno deciso di fare i norvegesi”.

Quanto al futuro, “Nessuno è in gradi di prevederlo. Possiamo fare ipotesi sulle tendenze attuali, ma possono esserci degli imprevisti. I libri che guardano oltre chiedono sempre al lettore in che genere di mondo ha voglia di vivere. E’ un po’ come se ti mostrassero una foto o il disegno di una casa e ti chiedessero: ti andrebbe di più vivere in questa o in un’altra?”.

Ma cosa è cambiato negli oltre trent’anni da ‘Il racconto dell’Ancella’? “Dopo la caduta del muro di Berlino tutti hanno pensato, adesso shopping per sempre, non faremo altro. Gli Usa hanno pensato che non serviva più presentarsi come una liberal democrazia perchè il nemico era venuto meno. Sono venute a galla altre tendenze che esistono da sempre. Gli Usa sono stati fondati e sono rimasti per il periodo iniziale una teocrazia puritana. Se avesse vinto le elezioni Hilary Clinton, come tutti speravamo, ‘Il racconto dell’ancella’ sarebbe stato considerato un fantasy, una storia immaginaria, ma avendo vinto Trump è stato vissuto come più realistico“.

Il lancio de ‘I Testamenti’, in uscita il 10 settembre, in Italia per ‘Ponte alle Grazie’, riprende il modello Harry Potter, con l’apertura straordinaria in Inghilterra delle librerie. La scrittrice lo presenterà, in collegamento con sale cinematografiche di tutto il mondo, sul palco del National Theater di Londra. Per ora sappiamo che è ambientato 15 anni dopo la fine de ‘Il Racconto dell’ancella’, diventato una premiatissima serie tv, e che apparirà marginalmente Difred. Che a sorpresa ad aprire il romanzo è zia Lydia, la terribile kapò interpretata in tv da Ann Dowd e che storia seguirà tre fili narrativi ciascuno con una voce femminile, due sono quelle delle figlie dell’ancella: Nicole che vive in Canada sotto falso nome, Agnes Jemina che a 5 anni è stata tolta alla madre.

Ansa.it

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