FASSBENDER, VITA E MORTE, MELÒ SU OCEANO

Set galeotto con Alicia Vikander, in sala dall’8 marzo

FASSBENDERIl melò a tinte forti e lacrime copiose, girato tra Australia e Nuova Zelanda, con Michael Fassbender e Alicia Vikander sperduti da soli in un’isoletta in mezzo agli oceani per volonta’ del regista che cercava il loro affiatamento (almeno questa e’ la leggenda), li ha fatti innamorare per davvero. Ma vedere i due grandi attori super glam – 2 nomination all’Oscar lui, 1 statuetta vinta lei – in azione non è l’unico motivo per seguire al cinema, dopo l’anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia, La luce sugli oceani, in sala dall’8 marzo per Eagle.
Tratto dall’omonimo romanzo di M.L.Stedman (Garzanti), con la regia di Derek Cianfrance (Blue Valentine), è un drammone sui sensi di colpa, la maternità biologica o surrogata, sulla perdita, sull’etica del perdono. Nel film Fassbender – 40 anni il prossimo due aprile, tre film in arrivo, di cui Song to Song di Terrence Malick con un cast incredibile, con Ryan Gosling, Cate Blanchett, Rooney Mara, Natalie Portman, sarà forse in prima mondiale a Cannes 2017 – e’ Tom, un reduce della prima guerra mondiale. Ha un passato di morte che lo segue come un’ombra, ”non e’ vivo – racconta – in realta’ sopravvive”.
Cosi’ di ritorno in Australia accetta un incarico che nessuno vuole: abitare l’isoletta sperduta di Janus come guardiano di un faro. Di lui si innamora Isabel (Alicia Vikander) la figlia di un notabile della terraferma piu’ vicina. I due vivono in un loro eden circondato dal mare cercando di formare una famiglia che non cresce perche’ Isabel perde drammaticamente i due figli in attesa. Cosi’ quando una barca senza remi approda sulla loro spiaggia con un cadavere a bordo e una neonata sembra un dono del destino. Decidono di crescere la figlia come fosse la loro ma quando la vera madre si fara’ viva, quel paradiso che hanno pensato di abitare diventera’ un inferno.
”Il loro isolamento diventa qualcosa di insopportabile e il peso di quella decisione sbagliata ha un effetto dirompente – spiega Fassbender – e cosi’ la storia diventa una battaglia per la verita’. Tom e’ infinitamente morale, sa cosa e’ giusto e cosa e’ sbagliato ma se c’e’ una cosa che comunica questa storia e’ il valore del perdono. Ho amato moltissimo questo personaggio, mi sembrava un uomo del passato forte, leale, coraggioso e allo stesso tempo generoso, capace di fare scelte forti per amore pur sapendo che sono sbagliate attirato dalla vitalita’ della sua donna che lo aveva fatto rinascere dopo la guerra. Per questo La luce sugli Oceani piu’ che una storia d’amore e’ un film sulla vita, sul perdonare e saper guardare avanti sempre. Attraverso il personaggio di Isabel riscopriamo una volta di piu’ una delle cose piu’ stupefacenti dell’essere umano ossia la sua positivita’ nonostante quello che ci capita intorno”.
Il motore di tutto e’ Isabel cui Alicia Vikander riesce a dare sempre una grande autenticita’ in ogni scena, dimostrando tutto il valore dell’attrice svedese, a arrivata all’Oscar per The Danish Girl. ”Isabel ha un desiderio di maternita’ fortissimo, io non ho ancora avuto figli, per me come attrice essere credibile, vera, sapendo di toccare un nervo scoperto del pubblico femminile – gli aborti, il desiderio di essere madri – e’ stata un’immensa sfida. Ho cercato di essere all’altezza aiutata dalla sceneggiatura e dal libro in cui non ci sono eroi, ne’ buoni ne’ cattivi di sorta”.
Il set e’ stato galeotto si e’ detto ma prima di diventarlo e’ stato piuttosto una battaglia. ”Sapevo di questo progetto, sapevo che Michael era un grande attore e volevo provare a fare questo film, ero cosi’ nervosa ma volevo farlo”, dice Alicia Vikander. E Fassbender? L’attore tedesco di Hunger, di Shame, di 12 anni schiavo e Steve Jobs, ha reso bene l’esperienza: ”ero terrorizzato da Alicia, era cosi’ fiera di aver ottenuto la parte ma cosi’ affamata. Conosco quella sensazione, all’inizio della carriera l’ho provata anche io, sai di avere una grande opportunita’ per uscire dall’ombra e ti impegni al massimo. Mi provocava sul set, questa fame ti fa andare avanti e io dovevo essere alla sua altezza, presente almeno quanto lei”.

ANSA

Torna in alto