Jasmine Carrisi, un talento da non sottovalutare

(di Tiziano Rapanà) Non è una meteora, davanti a lei non si palesa il triste cielo scuro dell’oblìo, Jasmine Carrisi riluce di talento. Eppure non le si concede lo spazio meritato. Lei e il papà, Al Bano, dominano la prima pagina di Novella 2000. Sorridenti in posa, fieri del loro stare al mondo. Leggo l’intervista e scopro che è tutta incentrata su di lui: vita, carriera, imminente ospitata a Sanremo, delicato accenno ai suoi sentimenti. Di Jasmine resta un timido richiamo, l’articolo informa che accompagnerà il padre al festival. Nulla di più. Jasmine non è una promessa, non ci sono più per lei i cavalli bianchi della speranza che galoppano nel recinto dell’ambizione. I singoli ci sono, fanno parte di un apparato scheletrico in costruzione che non si può definire da nuova proposta o bella promessa che sia: i segni di un futuro radioso ci sono tutti e sono ben evidenti. La lusinghiera attenzione riservata a Nessuno mai (cover del classico sanremese, Nessuno, interpretato da Wilma de Angelis e Betty Curtis, che è stato ri-titolato con un pensiero involontario ad un celebre brano di Gianni Bella affidato aalla sorella Marcella), cantata dal trio Jasmine/Al Bano/Clementino, dice molto. Non si sottovaluti Jasmine Carrisi, nei prossimi anni si sentirà parlare di lei con più entusiasmo e convinzione. Oggi aleggia un po’ troppo – nella descrizione dei media come sempre in cerca di un narratario ideale che mai si riesce a trovare – l’idea della “figlia di”. Che si colga il suo talento nella più piena indipendenza artistica.

tiziano.rp@gmail.com

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