
Altro che pensione. Nel rock esiste una regola non detta: l’età non conta se riesci ancora a riempire uno stadio. Guardando le icone pronte a calcare i palchi internazionali quest’anno, il 2025 è un chiaro esempio di questo principio. Le leggende del rock e del metal, nate tra la fine degli anni ‘40 e i primi ‘50, sono più vivide che mai. Non importa quante rughe o acciacchi abbiano; se le loro carriere durano da oltre mezzo secolo, c’è un motivo. Sul palco riescono ancora a reggere il ritmo, in certi casi persino meglio dei loro colleghi più giovani.
Qualche esempio? Ozzy Osbourne, Bruce Springsteen, Paul McCartney, Bob Dylan e persino Elton John (che aveva promesso di ritirarsi). E che dire di Alice Cooper, Rod Stewart e il nostro Vasco Rossi? Queste stelle non hanno bisogno di guadagnare denaro, eppure sono ancora qui, a registrare ‘sold out’ come se avessero 30 anni. Consideriamo il leggendario Ozzy Osbourne. A 76 anni, con il Parkinson e una lunga lista di malattie, Ozzy tornerà sul palco per un evento che sa di leggenda: il 5 luglio a Birmingham, città d’origine dei Black Sabbath, si svolgerà ‘Back to the Beginning’, la storica reunion sempre annunciata e poi posticipata con Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward. Un addio? Loro dicono che sarà l’ultimo grande spettacolo. Di certo si prospetta come un miracolo heavy metal. “Sto dando il 120% per esserci”, ha dichiarato Ozzy. E il pubblico ha risposto con entusiasmo. I biglietti sono andati esauriti in pochi minuti, l’eccitazione è alle stelle.
Poi c’è Bruce Springsteen, 75 anni, che riprende dalla sua ultima tournée: concerti esauriti, band in ottima forma e una raccolta di brani inediti (‘Tracks II’, in uscita il 27 giugno) che copre tre decenni di musica nascosta. In Italia, Bruce si esibirà a San Siro il 30 giugno e il 3 luglio, due eventi molto attesi a seguito del rinvio delle date dell’anno precedente, posticipate per motivi di salute. D’altronde, se lo chiamano The Boss, un motivo ci sarà: pochi artisti come lui sanno mettere in piedi uno spettacolo di quasi tre ore, conquistando sia le nuove che le vecchie generazioni senza intoppi.
Un’altra leggenda, a ben 83 anni, è ancora vitale e porta il nome di Bob Dylan. Con il suo ‘Never Ending Tour’, il menestrello di Duluth, premio Nobel per la Letteratura, ha scelto città di provincia, teatri intimi e location dove il contatto con il pubblico è autentico. È un miracolo vivente e mentre il suo biopic ‘A Complete Unknown’ riceve nomination agli Oscar, lui continua a scrivere canzoni e suonare dal vivo. Anche Sir Paul McCartney, a 82 anni, appare instancabile. Il suo ‘Got Back Tour’ raggiunge la Gen Z e paesi di tutto il mondo, ma lui non cambia mai, con le sue hit amate e una connessione incredibile con il pubblico. Da ‘Hey Jude’ a ‘Live and Let Die’, il suo repertorio continua a entusiasmare schiere di fan.
E poi c’è Elton John, che aveva giurato di non tornare più sul palco. Eppure, dopo il ‘Farewell Yellow Brick Road Tour’, tornerà a ottobre per un evento al Gran Premio di Singapore. Lo show, ovviamente, è andato esaurito. La voglia di vedere il Baronetto seduto al pianoforte, vestito come un’icona pop barocca, è rimasta intatta nel pubblico. Cosa dire poi degli Eagles? La loro residency alla Sphere di Las Vegas lo scorso mese ha lasciato il segno, con fan entusiasti che hanno affollato gli hotel della Strip. Per loro, dopo oltre 54 anni di carriera, l’età non sembra avere alcun peso. E non sono soli. I Blue Öyster Cult festeggiano 50 anni con un tour che mescola hard rock e psichedelia, senza perdere un colpo.
Rod Stewart, 80 anni e nessuna intenzione di rallentare, continua a raccogliere sold out con il suo inimitabile mix di soul e charme britannico. E, infine, ci sono i mitici Rolling Stones, ancora presenti, eterni, indistruttibili, capaci di riempire stadi a 80 anni come se fosse ancora il 1975. Tra i ritorni più flamboyanti c’è quello di Alice Cooper, che a 77 anni ripropone il suo horror rock con il suo ‘circo’ gotico, che continua a influenzare. In Italia, ovviamente, troviamo Vasco Rossi, che a 73 anni continua a dominare il palcoscenico: recordman di presenze negli stadi italiani (600mila attesi anche nel 2025), riesce a radunare ogni estate un vero esercito di fan. Certo, nessuno di loro scatta più da un lato all’altro del palco come nei giorni di gloria. Le scalette si accorciano, il fiato è dosato e il ritmo è più lento. Ma quello che portano sul palco è qualcosa che oggi manca troppo spesso: verità, presenza e soprattutto identità. A suon di sold out, tutti questi artisti dimostrano che il carisma non si misura in like, ma in vita vissuta e in musica che resiste nel tempo.