Thirty Seconds to Mars a Milano tra rock e ballad indimenticabili

Thirty Seconds to Mars a Milano tra rock e ballad indimenticabili

Un anno fa si pensava che fossero finiti: “I Thirty Seconds To Mars hanno perso vigore”, “le arene sono mezze vuote”, “la scaletta sembra poco audace”. Tuttavia, il concerto a Milano racconta una realtà completamente diversa. È vero, l’ippodromo di San Siro non è sold out come nei tempi gloriosi, ma la band guidata dai fratelli Leto terrà ben cinque concerti nel nostro Paese nel mese di luglio, durante il tour europeo. Fare un bilancio definitivo è ancora prematuro. Il gruppo alternative originario di Los Angeles, noto per il rock teatrale e gli inni da stadio, continua a brillare anche dopo la trasformazione in duo (con Jared Leto alla voce e Shannon Leto alla batteria), a seguito dell’uscita di Tomo Miličević nel 2018.

È sempre difficile stabilire chi sia la vera icona: se la band che da più di 25 anni riempie stadi e festival, oppure il frontman Jared Leto, l’eclettico personaggio presente anche nelle settimane della moda (grande amico del direttore creativo di Valentino, Alessandro Michele), lo scalatore audace (primo a salire legalmente l’Empire State Building), nonché attore premiato con un Premio Oscar e un Golden Globe. Sul palco, i Thirty Seconds To Mars dimostrano ancora la loro carica, offrendo uno spettacolo coinvolgente che spazia dai brani tratti dal loro ultimo album ‘It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day’, uscito nel settembre 2023, agli altri pezzi della loro discografia, che oscillano dagli inni emo al rock da stadio.

Per la tappa milanese, non c’è stato un ingresso teatrale: si è partiti con le atmosfere oscure di ‘Monolith’, che crescono fino a preparare il terreno per l’inno maestoso di ‘Kings And Queens’. Occhiali da sole scuri, camicia bianca e tuta nera aperta, Jared Leto ha preso il palco accolto da un fragoroso applauso. ‘Up In The Air’, uno dei loro pezzi più spettacolari dal vivo, è uno dei loro inni più noti, insieme a ‘From Yesterday’. ‘Walk On Water’, brano di punta dell’album ‘America’ con i suoi bassi potenti, lascia spazio ai versi di ‘Rescue Me’: prima di cantarla, Leto si abbassa gli occhiali da sole e seleziona alcuni fan da far salire sul palco per ballare, tra cui un ragazzo che ha perso la madre cinque mesi prima e una coppia tra le prime file.

Nel repertorio non sono mancati pezzi come ‘Night Of The Hunter’, ‘Hurricane’, ormai un classico, e ‘This Is War’, uno dei momenti più intensi dello spettacolo, sostenuto dalla batteria incalzante di Shannon. La parte più raccolta della serata si è rivelata con ‘Alibi’, suonata in versione acustica da Jared alla chitarra, e la cover di ‘Stay’ di Rihanna e Mikky Ekko, che ha contribuito a rallentare il ritmo e a trasportare il pubblico in un’atmosfera più intima.

Il cuore dello show è arrivato quando la band ha ripreso in mano i brani che li hanno resi celebri, culminando con ‘A Beautiful Lie’, ‘Attack’, per poi passare al ritmo dance di ‘Stuck’ nell’encore. Sul palco, Jared Leto si è mosso con sicurezza, superando senza problemi alcune difficoltà tecniche. Si è lasciato coinvolgere dall’affetto del pubblico italiano, scendendo sotto al palco e concedendosi agli abbracci: “Io e mio fratello – ha detto il cantante – comunichiamo con un microfono in scena e gli ho appena detto ‘Dio benedica l’Italia’. Questo Paese è meraviglioso, ma molto caldo, mio Dio”.

Negli ultimi anni, il sound dei Thirty Seconds To Mars si è evoluto: dalle tonalità emo e metal dei primi tempi fino al rock da arena con influenze elettroniche più recenti, con Jared e Shannon sempre più protagonisti nella scrittura e nella direzione artistica. Questo cambiamento ha portato a un suono più personale e intimo, con influenze diversificate, come evidenziato negli album ‘America’ e ‘It’s the End of the World but It’s a Beautiful Day’.

A Milano il duo ha mostrato una nuova identità artistica, più essenziale e introspettiva. Sotto al palco, gli Echelon, il nome dato ai fan più fedeli, sembravano finalmente soddisfatti. “Speriamo che Jared si tolga la maglia” ha detto una ragazza con un harness e capelli blu, mentre tra la folla si agitavano cartelli con la scritta ‘This is life on Mars’. Nonostante le difficoltà interne e le trasformazioni, i Thirty Seconds To Mars continuano a rappresentare un’estensione di autenticità e coraggio, grazie al carisma indiscutibile del frontman, ai ritornelli entusiasmanti e a un’instancabile dedizione nel regalare sempre uno spettacolo grandioso.

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