«The Undoing»: Nicole Kidman, che torna rossa e riccia per Hbo

«The Undoing»: Nicole Kidman, che torna rossa e riccia per Hbo

L’attrice premio Oscar torna alla sua capigliatura originale nella nuova serie creata da David E. Kelly e che la vedrà protagonista insieme a Hugh Grant e Donald Sutherland

Cammina per le strade di New York con un sorriso radioso, un cappotto bordeaux che le scende fino alle ginocchia e il sole che illumina la sua nuova capigliatura, rossa e riccia come quella che sfoggiava nei suoi primissimi lavori, da Ore 10: Calma Piatta a Cuori Ribelli. Nicole Kidman torna alle origini e, dopo essere stata bionda e mora, torna alla sua prima anima, crespa e fiammante, ribelle e selvaggia. Lo fa nel corso delle riprese di The Undoing, la nuova miniserie di Hbo che la ricongiunge a David E.

La serie, basata sul romanzo You Should Have Known di Jean Hanff Korelitz, vede Nicole nei panni di Grace Sachs, una terapista di successo vicinissima a pubblicare il suo primo libro. Tutto nella sua vita sembra perfetto: un marito devoto, interpretato da Hugh Grant, un figlio che studia in una delle scuole private più prestigiose di New York City, e una carriera sfolgorante. Almeno fino a poche settimane prima l’uscita del suo libro, quando la bolla si rompe e dovrà fare i conti con una morte violenta, una moglie scomparsa e un uomo che pensava di conoscere, ma che si rivela di tutt’altra natura.

Da un giorno all’altro Grace si trova a smantellare la sua vita per crearne un’altra per suo figlio e sé stessa. «David ha creato un’altra serie propulsiva con al centro un ruolo femminile affascinante e pubblicato», racconta la Kidman da subito entusiasta del progetto. Insieme a Grant, che interpreterà il marito Jonathan, apparentemente devoto e con un passato che torna a galla all’improvviso, ci sarà anche Donald Sutherland che presterà il volto a Franklin Renner, il papà di Grace. Un finanziere in pensione e un nonno amorevole che farà di tutto per proteggere la sua famiglia dallo scandalo. La Kidman, in The Undoing, figura anche come produttore esecutivo.

Mario Manca, Vanity Fair

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