
Per narrare la sua “carriera casuale”, l’architetto Massimiliano Fuksas è l’ospite di Adriana Pannitteri a “Tg2 Storie”, in programmazione sabato 21 giugno a mezzanotte su Rai 2. Grande innovatore, Fuksas ha realizzato opere straordinarie in tutto il mondo, affermando: “Desidero un’architettura che favorisca la pace, non la guerra”. E a proposito di architettura, a Barcellona continuano i lavori di quella che può essere considerata un’opera interminabile: la Sagrada Familia. “Tg2 Storie” illustra gli ultimi sviluppi del cantiere.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, la trasmissione ha incontrato alcune donne ucraine, fuggite dalla loro nazione durante l’invasione russa, che tentano di ricostruire il proprio futuro.
Morire a causa di una liposuzione o rimanere deturpata per un trattamento inadeguato: questa è la storia di Cristina, una modella che ha subito 42 operazioni nel tentativo di recuperare il suo aspetto, in un dramma senza fine.
Un’altra vicenda incredibile risale al 1997: dai racconti di Davide, partirono le inchieste su abusi e satanismo, situazioni rivelatesi infondate. Fu un episodio di isteria collettiva o qualcuno traeva vantaggio dagli affidi?
“Tg2 Storie” ha poi esplorato il mondo dei Baschi Verdi: militari professionisti impegnati nel contrasto al contrabbando, onorando coloro che hanno perso la vita nella lotta contro i trafficanti.
Max Calderan, invece, è l’esploratore al quale è stata dedicata la Linea Calderan nelle mappe geografiche, un’impresa unica in Arabia Saudita. Durante la trasmissione, Calderan ha spiegato come sfruttare l’allenamento nel deserto e quale filosofia di vita ispiri il suo impegno.
Inoltre, la storia di un’amicizia straordinaria tra un felino e un umano, in un racconto che rovescia le convinzioni sui gatti, normalmente descritti come animali “egoisti e distaccati”. Un viaggio in Kenya tra i pescatori che realizzano barche di legno a mano, e la musica di Nicolò Carnesi, cantautore siciliano, e il suo ultimo album dedicato ai miti. Infine, la straordinaria Ornella Vanoni si racconta, dopo aver ricevuto la laurea honoris causa a Milano: “E pensare che sognavo di diventare estetista, perché ai miei tempi le ragazze avevano i brufoli”.