Roger Fratter torna con un film che segna l’approdo alla anarchia creativa

Roger Fratter torna con un film che segna l’approdo alla anarchia creativa

(di Tiziano Rapanà) Roger Fratter è tornato con un film anarchico, per la sua filmografia e per quello che passa il convento del cinema. Donne “fuori” femmine dentro è il nuovo apparentemente allusivo titolo della variegata carriera del regista bergamasco. Ma non date retta al titolo: non è un lavoro volgarmente scollacciato o, peggio, una pochade pruriginosa utile a mostrare le grazie delle protagoniste. È un ritorno ad una personale via al cinema d’autore. Classe 1968, Fratter è arcinoto tra il pubblico del cinema underground nostrano. Dopo un periodo votato all’horror (Sete da vampira, Anabolyzer, Flash Evil), l’artista ha virato per un sentiero più intimista (Tutte le donne di un uomo da nulla, Femminilità incorporea, eccetera). Il cinema di genere è un amore che non si spegne così vi ritorna (Rage Killers, Fame da vampira) con varie soste nel linguaggio del documentario (Guerra bianca). Donne “fuori” femmine dentro è il nuovo capitolo della creatività del regista, che vuole imporre una personalità definita (lontana da schemi e imitazioni). L’originalità non gli fa difetto. A partire dalla trama: una sceneggiatrice, spinta da un produttore, scrive tre soggetti per un film a episodi sperimentale da lì a venire. Tre storie di donne tormentate, irrisolte, che non conoscono il significato della parola felicità. Storie che flirtano con un eros strattonato dal thanatos, dove il lieto fine non esiste. Non entro nei dettagli degli episodi: ogni frase è una possibile autostrada per l’anticipazione del finale. Bravissime le tre attrici protagoniste (Paola Bonacina, Cindy Litz, e Vivi Gioi), ma la vera sorpresa è Anna Palco. Purtroppo si vede poco. Palco interpreta la sceneggiatrice che fa da raccordo ai tre episodi. Ogni suo sguardo, ogni primo piano (è un mappamondo di emozioni) disegna il vero cinema. Perfetta e coraggiosa nel finale, che è la vera chicca di un film curioso e refrattario alle tentazioni della banalità. Donne “fuori” femmine dentro è stato premiato al Nez International film festival 2025 di Calcutta.

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