
Ha collaborato con Roberto Rossellini, Marco Bellocchio e Federico Fellini e continua a infondere vita e passione nell’arte che ha sempre amato, nonostante la sua carta d’identità segni già 90 anni. Edoardo Torricella è tornato a recitare per una sera a Roma, riconciliando il pubblico con il Cantico delle creature, che quest’anno celebra 800 anni, prestando la sua voce a San Francesco. L’evento si è svolto nella Sala Cinema del Municipio VI. Il Cantico è un inno rivoluzionario alla vita, alla speranza e all’amore verso gli altri “animali”.
“In pochi – racconta – hanno compreso la verità di quest’opera di San Francesco e le esperienze vissute in quel periodo della sua vita. La realtà è inimitabile, ma deve essere un modello da seguire. I giovani devono trarre ispirazione dalle parole di Francesco e trasformare il mondo. Leggo che 40.000 giovani abbandonano ogni anno l’Italia in cerca di lavoro, e non è accettabile. È fondamentale preoccuparsi della realtà che viviamo, senza distogliere lo sguardo altrove; in San Francesco si trova anche questo messaggio di umiltà e fraternità”.
Dal 1968 al 2018, ha fondato e diretto la compagnia teatrale ‘Il Gruppo’. Torricella è un attore e regista, un novantenne che non ha smesso di ispirare i più giovani attraverso l’arte. A soli 19 anni, l’attore nato a Milano, che vanta anche il ruolo di San Paolo negli ‘Atti degli Apostoli’ di Rossellini, nel 1954 decise di rinunciare a mangiare carne e pesce, mostrando così la sua vicinanza agli animali. Oggi, in un’epoca in cui il vegetarianismo, il veganismo e il crudismo sono sempre più diffusi, cosa pensa della sua scelta fatta 70 anni fa? “Osservo che ci sono giovani che tendono a volerlo fare, ma spesso lo fanno in modo superficiale – risponde il maestro – Anche negli anni ’60 era così con gli hippy. Ma come possiamo, nel terzo millennio, continuare a consumare i corpi degli animali? Mi fa piacere che i giovani si avvicinino alla dieta vegetariana, ma deve essere una scelta consapevole, proprio come è stata la mia”.