
“Ancora oggi ci sono persone che ritengono i rapper dei musicisti incapaci di scrivere e cantare. Il rap si trova in una fase di valutazione in cui è percepito come qualcosa di ‘nuovo'”. E poi “mancano gli ascoltatori”. A riportarlo è Geolier, che ritorna come giudice nella seconda edizione dello show rap in 8 episodi ‘Nuova Scena’, disponibile su Netflix con i primi 4 episodi. Lo show (prodotto da Fremantle Italia) proseguirà il 7 aprile con gli episodi 5, 6 e 7 e il 14 con la finale, alla quale sono attesi i Club Dogo.
Al panel di giudici, insieme a Geolier, ci sono Fabri Fibra e Rose Villain: a loro spetta il compito di esplorare l’Italia (e non solo) alla ricerca dei giovani talenti più promettenti della nuova scena. Ognuno con la propria storia e con il desiderio di vivere di musica. Tra i partecipanti, c’è chi è cresciuto con il padre in prigione, chi, attraverso la musica, desidera valorizzare la propria terra, chi ha sempre dovuto affidarsi solo a se stesso e chi sogna di abbandonare un lavoro che non sente suo. Il vincitore porterà a casa un premio di 100mila euro per realizzare il proprio sogno. Fibra osserva: “Non è sufficiente avere un disagio per essere un grande rapper”. Prima di tutto “è necessario ascoltare molta musica e avere un po’ di quel talento innato”, ma anche “essere in ritmo, non è semplice né scontato”. E, soprattutto, “sapersi esprimere bene nel rap”.
Fibra ha ammesso di essere “sorpreso dai candidati che partecipano allo show: sono incredibili. Se avessi cominciato la mia carriera con ‘Nuova Scena’, sarei stato immaturo e mediocre”. Durante la sua lunga carriera “ho dovuto affrontare molte sconfitte per arrivare a un livello ascoltabile”. Secondo il rapper, “più un artista si confronta con gli altri, più il livello generale si alza”. Negli ultimi anni, il genere ha subito una notevole trasformazione: da un genere ‘per pochi’ è diventato ‘nazional popolare’. Tuttavia, come dice Geolier, “la strada è ancora lunga”. Un chiaro esempio è il Festival di Sanremo, che negli ultimi anni ha ospitato diversi rapper, tra cui Geolier e Rose Villain. “Ma non è stato il festival a ‘lanciare’ il rap. Sanremo aveva bisogno della freschezza della musica contemporanea per rimanere al passo con i tempi”, sottolinea Villain. Per l’artista, “è il genere più ascoltato in Italia“.