
Intrattenere è un vero e proprio privilegio. Da sempre mi impegno a realizzare giochi che siano sia utili che divertenti.” Così parla Noah Falstein, uno dei protagonisti della 29esima edizione di Cartoons on the Bay 2025 a Pescara, a cui è stato conferito il Pulcinella Special Award. Falstein, un game designer e produttore attivo nel settore videoludico dal 1980, ha contribuito a realizzare titoli insigniti di premi prestigiosi come Battlehawks 1942 e Indiana Jones and the Fate of Atlantis, lavorando su diverse piattaforme, dai giochi arcade ai computer domestici come il Commodore 64 e MS-DOS. “Il mio primo vero approccio con i videogiochi avvenne negli anni ’70, durante il periodo universitario,” racconta.
“Prima di quel momento, i giochi erano piuttosto rudimentali, ma successivamente scoprii un gioco testuale ispirato a Star Trek e ne rimasi affascinato. Decisi così di sviluppare un gioco sull’estrazione mineraria negli asteroidi, mescolando la mia passione per la fisica e l’astronomia con la programmazione. Non immaginavo fosse un provino, ma dopo aver conseguito la laurea, ricevetti un’offerta da Milton Bradley.” In quel periodo, Falstein aggiunge, “molti ritenevano che i videogiochi fossero una moda passeggera, ma io percepivo un potenziale più profondo. Il cambiamento avvenne con Lucasfilm Games, poi LucasArts Entertainment, durante il periodo dei primi Star Wars. Era un sogno. Non pianificai nulla; semplicemente seguii la mia passione, e fortunatamente il mondo fece lo stesso.”
Un’esperienza cruciale per Falstein fu lavorare con Hal Barwood, sceneggiatore e regista di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”: “Quando gli espressi il desiderio di realizzare giochi che fossero utili, oltre che divertenti, mi assegnò la visione di ‘I viaggi di Sullivan’, un film degli anni ’40 che evidenziava l’importanza dell’intrattenimento, soprattutto per chi attraversa momenti difficili. Compresi così che intrattenere è un privilegio. Chi crea giochi spesso lo fa per se stesso, ma deve tenere a mente che si rivolge a milioni di persone.”
In merito al dibattuto rapporto tra videogiochi e salute mentale, sostiene: “I videogiochi, come ogni forma di intrattenimento, possono avere effetti sia positivi che negativi. Un uso eccessivo può portare a problemi, ma questo vale anche per libri, film e televisione. Perciò, sono interessato a utilizzare i videogiochi in ambito terapeutico, per fornire supporto in contesti come la salute mentale, dove spesso mancano professionisti o risorse.” Vent’anni fa “si discuteva del legame tra videogiochi e violenza. Gli studi hanno dimostrato che non esiste una relazione causale, anche se è emersa qualche correlazione. È necessaria una ricerca più approfondita per capire l’impatto dei videogiochi sulla salute mentale e come attenuare eventuali effetti negativi.”
Riguardo al tema dell’Intelligenza Artificiale, che è centrale nella 29esima edizione di Cartoons On The Bay: “Sebbene nessuno possa prevedere con certezza cosa ci riserva il futuro, l’IA è ormai uno strumento comune per la creazione di contenuti, l’ideazione e lo sviluppo di giochi. Alcuni miei clienti nel settore medico la utilizzano per aiutare le persone con problemi di salute mentale. Il potenziale è immenso.”
Infine, un consiglio per i giovani che desiderano intraprendere la sua carriera: “Oggi il settore è più vasto e competitivo, ma offre anche maggiori opportunità. Il consiglio è di iniziare a creare, magari con progetti più piccoli, senza puntare subito a sviluppare un nuovo ‘Fortnite’. Il settore indie dimostra che anche piccole squadre possono raggiungere grandi traguardi, come nel caso di ‘Vampire Survivors’.” Sull’avvenire, “sono ottimista, considerando che ormai quasi tutti nel mondo hanno accesso ai videogiochi.”