Linee oscure: su RaiPlay la serie true crime tra storytelling e graphic novel

Linee oscure: su RaiPlay la serie true crime tra storytelling e graphic novel

Otto racconti di crimini efferati narrati tramite la forma della graphic novel animata. Un approccio innovativo che, come spiega Marcello Ciannamea, direttore dei Contenuti Digitali e Transmediali, si prefigge l’obiettivo di attrarre anche il pubblico più giovane. A partire da domani, giovedì 22 maggio, su RaiPlay i primi quattro episodi di ‘Dark Lines – Delitti a Matita’, una serie true crime che, attraverso la voce dell’attrice Valentina Romani, presenta storie di crimini violenti combinando voci, tecniche e stili narrativi: alla ricostruzione delle atrocità si unisce il linguaggio della graphic novel e delle illustrazioni in movimento. “Con l’inserimento della graphic novel, intendiamo puntare a qualcosa di originale che mira all’ibridazione dei linguaggi”, ha dichiarato Ciannamea durante la conferenza stampa di presentazione. “Uno degli obiettivi del nostro dipartimento è proprio quello di sperimentare approcci nuovi e formati capaci di connettersi con un pubblico giovane attraverso messaggi attuali che, come nel caso di questo originale, aiutano a mantenere viva la memoria su gravi eventi di cronaca.” ‘Dark Lines – Delitti a Matita’ rappresenta una nuova sfida affidata al volto e alla voce di Valentina Romani, già amata dal nostro pubblico. La serie true crime è composta da otto episodi, mentre gli altri quattro saranno disponibili su RaiPlay dal 29 maggio e successivamente trasmessi anche su Rai2. Ogni episodio esplora le circostanze che hanno portato alla morte violenta di giovani donne: da Simonetta Cesaroni a Meredith Kercher, Chiara Poggi e Marta Russo, da Serena Mollicone a Elisa Claps, Nada Cella e Melania Rea. Con un rigoroso approccio documentale, Valentina Romani ci guida attraverso la narrazione di ogni puntata per ricostruire i vari passaggi del crimine: i fatti, le dinamiche familiari, le indagini, i sospetti, i possibili moventi e le testimonianze. Attraverso la storia, vengono raccontati anche gli interrogatori, i processi e le eventuali condanne o assoluzioni. La graphic novel si integra nel racconto: una stanza sottosopra, un corpo senza vita, una macchia di sangue, l’arma del delitto, portano il pubblico sulla scena del crimine.

Un dettaglio del viso, un lieve movimento della mano, lo svolazzare di un vestito, un’ombra che fugge nella notte, rivelano un punto di vista che l’immagine fotografica o di repertorio non riesce a comunicare. ‘Dark Lines’ rappresenta un nuovo metodo per unire elementi tradizionali e stili narrativi alternativi, tutto espresso con la delicatezza della matita e nel pieno rispetto dei fatti di cronaca narrati. “‘Dark Lines – Delitti a Matita’ è una graphic novel, un viaggio nelle ombre, ma anche un modo per ridare voce a chi non ce l’ha più”, ha affermato Valentina Romani in conferenza stampa. “Essere parte di questo progetto per me significa avvicinarsi a storie dolorose, cercando di raccontarle con rispetto e verità. Spero che questo racconto raggiunga soprattutto i giovani, spesso sopraffatti da messaggi superficiali e rapidi. Se riusciamo, come spero, a farli fermare a riflettere, allora il mio contributo avrà avuto un significato. Parlare di violenza è sempre complesso, ma è necessario. Perché il silenzio, a volte, può rivelarsi la forma più insidiosa di complicità.” “I fatti di cronaca che abbiamo scelto per ‘Dark Lines – Delitti a Matita’ sono tutti casi molto significativi, molti dei quali ancora aperti,” ha aggiunto Ciannamea. “Alcuni di essi risalgono a molti anni fa, ed è anche un modo per spiegarli ai tanti giovani che non li conoscono, con l’obiettivo di sensibilizzarli sul tema della violenza contro le donne.” “Disegni di scene del crimine, di processi, di testimonianze e di ipotesi, volti per identificazioni – ha concluso Tito Faraci, fumettista e sceneggiatore della serie – ci sono numerosi modi in cui le matite hanno raccontato il crimine e assistito coloro che lo hanno indagato. Il legame è profondo, con una forte influenza sull’immaginario collettivo. Il disegno ha una forte credibilità, sia a livello concreto, che è relativo ai fatti, sia a livello emotivo, poiché forti e reali sono i sentimenti che suscita.”

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