Incontro ravvicinato con Minoli

Incontro ravvicinato con Minoli

In occasione degli 80 anni di Giovanni Minoli (nato a Torino il 26 Maggio 1945), Rai Teche propone su RaiPlay una collezione intitolata “Faccia a faccia con Minoli”. Questo è un tributo alla straordinaria carriera di giornalista, autore, conduttore e dirigente televisivo di Giovanni Minoli. Attraverso il famoso format ideato con la trasmissione “Mixer – Faccia a faccia”, che include una vasta selezione di interviste, ha rivoluzionato l’approccio al giornalismo televisivo.
Il programma “Mixer” ha rinnovato il linguaggio e i contenuti dell’informazione in TV, dando voce alle nuove tendenze degli anni ’80. Ha risposto in modo efficace alla caduta del monopolio della Rai e alla crescente competizione con le televisioni private, superando i tradizionali stili del rotocalco televisivo e avvicinandosi a un pubblico diverso, in un’epoca di significativi cambiamenti nel panorama della comunicazione.
Tra le interviste incluse nella collezione, si segnalano quelle a Marguerite Yourcenar, Henry Kissinger, Raffaella Carrà, Benjamin Netanyahu, Renato Dulbecco, Clint Eastwood e il Dalai Lama.
Particolare attenzione merita l’intervista esclusiva a Muammar Gheddafi per il programma “La storia siamo noi”, la prima dopo la conclusione di un embargo ventennale.
In questa collezione, Giovanni Minoli è anche presente come intervistato: nella trasmissione “Ancora mille di questi giorni”, una serata speciale che celebrava le prime mille puntate della serie “Un posto al sole”, Minoli, in qualità di dirigente Rai, racconta la nascita di un grande romanzo popolare sviluppato attraverso un progetto industriale innovativo, contribuendo alla salvezza del Centro di produzione Rai di Napoli.
Inoltre, Giovanni Minoli viene intervistato da Sergio Zavoli nella trasmissione “Nostra padrona televisione”, dove condivide la sua ricerca di un linguaggio televisivo inedito, giustificando il ritmo incalzante tipico delle sue interviste con il desiderio di suscitare emozioni forti sia negli intervistati che nei telespettatori, riuscendo così a presentare personaggi rilevanti sotto una luce nuova.
La collezione omaggia anche i primi passi televisivi di Minoli, riproponendo il suo programma del 1975 “2025: Quale futuro?”, nel quale, con ospiti in studio e analisi di esperti, cercava di immaginare come sarebbe potuto evolvere il mondo 50 anni dopo, nell’anno 2025. Unendo le prospettive delle nuove tecnologie e le possibili problematiche suggerite dalla fantascienza, emerge la creatività di un gruppo di ragazzi di Imola, i quali, con la loro fantasia, rappresentano come sarebbe potuta essere la vita quotidiana oggi.

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