
Quattro date italiane, tutte sold out. Il ritorno degli Imagine Dragons nel territorio italiano era uno degli eventi musicali più attesi dell’anno e lo spettacolo di ieri, martedì 27 maggio, all’Ippodromo Snai La Maura di Milano ha soddisfatto le aspettative.
Con oltre 65mila persone presenti, la serata ha ufficialmente dato inizio al ‘LOOM World Tour Europeo‘, segnando il grande rientro della band americana in Italia dopo tre anni dall’ultima volta. Stesso palco, ma un’energia completamente diversa.
Gli Imagine Dragons non si sono fatti attendere. Passate le 21:00, come da programma, la musica si spegne, le luci si abbassano, il pubblico inizia a urlare e la band appare sul palco, più carica che mai. “Milano, questa è la nostra notte”, grida Dan Reynolds, il frontman. “Sentitevi vivi, abbandonate i vostri problemi, qui ci siamo solo noi”, afferma mentre il pubblico risponde con un boato.
Inizia a cantare e, dopo pochi secondi, scuote la testa, visibilmente impressionato. Si guarda intorno, quasi incredulo: davanti a lui, un mare di folla, oltre 65mila persone che intonano a memoria ogni parola e ogni nota. “Milano”, ripete ancora, come se fosse l’unica cosa che realmente conta. Basta chiudere gli occhi un attimo e sembra quasi di ascoltare la versione originale, quella registrata in studio. La potenza vocale di Reynolds è impressionante, fa quasi paura. Chi ha già vissuto un concerto degli Imagine Dragons sa perfettamente di cosa si sta parlando. Un impatto emotivo che non si dimentica facilmente.
Si parte col botto, con ‘Thunder’, ‘Bones’, ‘It’s Time’; Reynolds inizia a scaldarsi tra un successo radiofonico e l’altro. Gli Imagine Dragons possono vantare 48 dischi di Platino e 5 Oro solo in Italia, oltre 240 miliardi di stream, 98 milioni di album venduti e una vittoria ai Grammy Awards, senza contare le numerose posizioni al numero 1 nelle classifiche Billboard e nelle retrovie radio.
Si passa a ‘Take Me to the Beach’, e palloni da spiaggia volano sulle teste della gente. Si canta, si scherza e ci si diverte: pura festa. Poco dopo, la musica rallenta: Reynolds esegue ‘Next to Me’, quasi a cappella, e qui, le emozioni prendono il sopravvento. Il pubblico trattiene il fiato, ma lui no. Si lascia trasportare da qualche lacrima, raccogliendo tutte le emozioni e accogliendo l’abbraccio del suo pubblico. Un fan gli lancia un paio di calze del brand ‘Vans’, suo segno distintivo. Chiedete a chiunque, nessuno giura di aver mai visto il cantante senza quelle calze addosso.
Reynolds a quel punto ferma tutto, si siede sul palco, si toglie le sue calze, le lancia tra il pubblico e indossa quelle nuove di zecca. Poco dopo scende dalle scale laterali e si appoggia alle transenne per ‘Bet My Life’, tuffandosi tra la gente, cantando direttamente a loro e sventolando una bandiera tricolore. Salta, sorride, è felice. “Grazie Milano“, continua a ripetere. A fatica riesce a pronunciare qualche parola in italiano, con semplicità e affetto. Indossa una canotta nera che mette in risalto il suo fisico scolpito; tra il parterre partono urla e cori: “Sei bellissimo!”. Lui ride, ringrazia. Si sfila la maglietta: applausi e urla, qualcuno scherza dicendo “qui si alza la temperatura”.
Parte ‘Shots’ e sul palco esplodono lingue di fuoco; il calore arriva fino al parterre. Poi carica tutti: “Milano, siete pronti?” e in un attimo, decine di migliaia di persone saltano tutte insieme, facendo tremare la terra sotto i piedi. Si suonano canzoni del repertorio come ‘Radioactive’, ‘Demons’, ‘Whatever It Takes’ e le voci diventano sempre più forti e insistenti. Reynolds canta, suona la batteria, si siede al pianoforte. Nessuna pausa, se non per parlare con il suo pubblico: “Mi avete salvato la vita”. Condivide segreti e scherza: “Promettetemi che non uscirà da questa stanza”.
Le luci si muovono in perfetta sincronia con la voce, accompagnando ogni brano in un gioco visivo che lascia tutti a bocca aperta. Sul finale, un video proiettato sugli schermi LED ripercorre i momenti più significativi della carriera della band. “Vi amiamo, Milano” dice ancora, non è mai abbastanza. “Ma quante volte lo ha detto?”, domanda una ragazza alla sua amica. Forse dieci, forse cento. Ma va bene così.
Si chiude in bellezza con l’ultimo ‘sforzo’ fisico che richiama tutti a saltare per ‘Believer’, forse il pezzo più rock del repertorio. Poi si inchina: “Grazie a tutti, è stato fantastico, Milano“. Il pubblico, che per due ore non ha mai smesso di cantare e ballare, lo saluta con affetto. Si spengono le luci e la band lascia il palco, ma con una promessa: “Ci vediamo la prossima volta, perché dobbiamo continuare a crescere insieme”.