
Il 23 maggio si celebra la Giornata della legalità, che ricorda l’anniversario dell’assassinio del magistrato Giovanni Falcone, della consorte Francesca Morvillo e dei tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, avvenuto nel 1992. In quest’occasione, il programma “Il Teatro di Radio 3” presenta la pièce “Atto di dolore”, scritta, diretta e interpretata da Riccardo Lanzarone.
Il protagonista, Leonardo Vitale, cresce in una famiglia legata a Cosa Nostra. Lo zio paterno Giovanbattista, conosciuto come “Titta”, guida la cosca mafiosa di Baida, dove Leonardo viene educato a vivere nel mondo della mafia, trovandosi persino costretto a commettere omicidi. Il 29 marzo 1973 dovrebbe rappresentare una data fondamentale per l’Italia, ma nessuno sembra ricordarla, tranne Giovanni Falcone vent’anni dopo. In quel giorno, Vitale si reca alla questura di Palermo per annunciare una profonda crisi spirituale e la volontà di ricominciare: si accusa di due omicidi, un tentato omicidio, estorsione e altri crimini minori, facendo nomi di personaggi come Salvatore Riina, Giuseppe Calò, Vito Ciancimino e altri mafiosi, collegandoli a specifici eventi. Rivela, inoltre, per primo l’esistenza di una “Commissione”, descrivendo anche il rito di iniziazione di Cosa Nostra e l’organizzazione di una famiglia mafiosa. Le sue dichiarazioni lo trasformano nel primo e unico “pentito di mafia”. Le figure note di quel periodo, erroneamente definite in questo modo, dovrebbero essere descritte come “collaboratori di giustizia”: persone pronte a tradire la mafia in cambio di protezione per sé e per le loro famiglie. Queste rivelazioni portarono all’arresto di quaranta mafiosi delle borgate di Palermo, ma circa la metà dei fermati sfuggì all’arresto o fu rilasciata per insufficienza di prove. Vitale stesso venne rinchiuso nel carcere di Ucciardone per le sue affermazioni, dove subì molteplici perizie psichiatriche. A seguito di queste, venne dichiarato seminfermo di mente e affetto da schizofrenia, tanto da essere successivamente confinato nel manicomio criminale di Barcellona Pozzo di Gotto. Così, ciò che avrebbe dovuto essere un momento cruciale di riconoscimento per il primo pentito di mafia si tramutò nel giorno in cui un uomo, pentito delle proprie azioni, venne considerato pazzo dopo aver rivelato informazioni compromettenti allo Stato.
La rappresentazione di Lanzarone intende esplorare la psiche di quest’uomo, dal suo ingresso nel mondo mafioso fino all’inferno del manicomio e delle sofferenze subite, culminando nel giorno in cui riacquisì la libertà ma fu ucciso da Cosa Nostra per aver infranto le leggi dell’omertà.
Le musiche originali di “Atto di dolore” sono composte da Valerio Daniele. Questo spettacolo è una produzione della Solares Fondazione delle Arti – Teatro delle Briciole, con il supporto del Trac Residenze Teatrali – Factory Compagnia Transadriatica.