
Nel primo fine settimana di giugno, il box office italiano torna a respirare grazie a una serie di fattori: il successo di ‘Lilo & Stitch’, l’anteprima strategica di ‘Dragon Trainer’ e l’effetto calmierante dell’iniziativa ‘Cinema in festa’, che propone il biglietto a 3,50 euro fino al 12 giugno. Tra giovedì e domenica, sono stati registrati 656.937 spettatori con un incasso complessivo di 3,6 milioni di euro: +58% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma -41% rispetto al weekend precedente. Solo nella giornata di domenica, apertura della promozione, sono stati superati i 329.000 spettatori, quasi il doppio rispetto all’anno scorso. Questi dati evidenziano la capacità dell’offerta promozionale di attrarre il pubblico, ma sottolineano anche la fragilità strutturale del mercato in assenza di forti traini o incentivi per l’ingresso.
‘Lilo & Stitch’ si conferma al vertice della classifica con 1.475.232 euro e un totale che supera i 18,1 milioni, diventando il film più visto dell’anno. In seconda posizione, sostenuto dall’anteprima unica dell’8 giugno, ‘Dragon Trainer’ incassa 485.513 euro: un buon segnale per l’imminente uscita ufficiale del live action ‘DreamWorks’. Al terzo posto, ‘Karate Kid’: ‘Legends’ parte con un incasso modesto di 409.378 euro, mentre ‘Mission: Impossible – The Final Reckoning’ è quarto con 340.961 euro (totale 3,7 milioni). In quinta posizione troviamo ‘La trama fenicia’ con 153.489 euro, seguito da ‘Fuori’ (sesto, 137.532 euro), ‘L’esorcismo di Emma Schmidt’ (settimo, 107.965 euro) e ‘Dan Dan Evil Eye’ (ottavo, 97.069 euro), che si distingue per l’elevata media per sala (1.493 euro in 65 schermi). Chiudono la top ten ‘L’amico fedele’ (nono, 60.171 euro) e ‘Final Destination: Bloodlines’ (decimo, 35.414 euro), in netta diminuzione, ma ancora tra gli horror più visti dell’anno con oltre 1,3 milioni totali.
Ciò che emerge è un mercato sempre più polarizzato. Da una parte ci sono i grandi marchi – Disney, DreamWorks, Paramount – e i film destinati alle famiglie, spesso legati a saghe o personaggi già noti, capaci di coinvolgere un pubblico eterogeneo: bambini, genitori, giovani adulti. La forza di questi titoli risiede nella loro riconoscibilità e nell’esperienza condivisa che promettono, anche grazie a una distribuzione capillare e campagne promozionali invasive. Dall’altra parte, si riduce il pubblico che sceglie di guardare film meno visibili, d’autore o di genere, spesso solo in occasione di promozioni evidenti o eventi speciali. Si tratta di un pubblico informato, ma anche più cauto: valuta il costo dell’esperienza in sala rispetto a ciò che può ottenere – gratuitamente o a basso prezzo – sulle piattaforme di streaming. Davanti a titoli non immediatamente decifrabili o al di fuori di universi narrativi consolidati, preferisce non prendersi rischi. Questo spiega le medie basse e le partenze in sordina di film come Fuori, La trama fenicia, Mani nude o L’amico fedele, che faticano a raggiungere anche la nicchia più curiosa.