
Sabato 17 maggio si svolgerà la finale dove il cantautore si esibirà con “Volevo essere un duro”.
In molti si sono interrogati se Lucio Corsi fosse il rappresentante perfetto per l’Italia all’Eurovision. La sua canzone “Volevo essere un duro” ha affascinato il pubblico di Sanremo, ma ha sollevato dubbi in coloro che erano scettici riguardo alla sua accoglienza da parte del pubblico eurovisivo, noto per i suoi eccessi. Martedì scorso, il cantante ha partecipato alla prima semifinale, ottenendo apprezzamenti oltre i confini nazionali. Presso l’arena St. Jakobshalle di Basilea, il pubblico ha reagito con entusiasti applausi. L’inserimento dell’armonica dal vivo e dei sottotitoli con la traduzione in inglese, insieme alla sincerità della sua esibizione, hanno veramente toccato il cuore.
“La semifinale è stata elettrizzante”, ha dichiarato l’artista toscano, che sul palco è affiancato dal chitarrista e amico Tommaso Ottomano. In scena, insieme a strumenti musicali che, secondo il regolamento dell’Esc, non possono essere suonati, ma che “ci hanno fatto compagnia”: “La scenografia è quella che utilizzo nei tour. I super amplificatori dietro di noi, le chitarre, il pianoforte lungo. Sono elementi che ci circondano da sempre”.
Adesso l’attenzione è rivolta alla finale di sabato 17 maggio. Lucio sarà il quattordicesimo a esibirsi. La serata sarà trasmessa su Rai1 a partire dalle 21, con il commento di Gabriele Corsi e BigMama. La classifica non lo interessa, come ha ribadito a due giorni dall’evento: “Amo lo sport, apprezzo la competizione, ma per me la musica non è una gara. Non ha senso competere in musica. Non è un gesto atletico, suscitando emozioni diverse nelle persone”.
Lo spirito rimane quello dello scorso febbraio, quando Corsi si è aggiudicato il secondo posto al Festival di Sanremo e ha ottenuto la possibilità di rappresentare il vincitore Olly all’Eurovision. “Quello che mi interessa è portare qualcosa che possa sorprendere me stesso”, ha sottolineato Lucio. “Non voglio fingere di essere ciò che non sono durante i tour. Le persone non mi riconoscerebbero. La cosa bella di questa esperienza è poter offrire qualcosa di sincero, che mi rappresenti in questo momento del mio percorso. Non devo interpretare un personaggio che potrebbe infastidirmi”.
Per Lucio, l’Eurovision è sinonimo di libertà: “È bello perché ognuno porta la propria idea di musica e possiamo essere uniti nello stesso evento”. Chi tra i suoi avversari apprezza? “Mi piace molto la canzone del gruppo portoghese, la considero un bellissimo pezzo. È un tipo di musica più vicino ai miei gusti, con una bella melodia e un ritornello coinvolgente. Spero di poter suonare con loro un giorno”.
Indipendentemente da tutto, per Corsi la manifestazione rappresenta anche “un ottimo allenamento”: “Sanremo è stato un salto nel vuoto. L’Eurovision è simile. Spero di poter fare concerti anche all’estero, sarebbe meraviglioso per me e per i ragazzi del gruppo. Sono venuto qui dicendo che siamo stati coinvolti, continuiamo a ballare, portando la mia idea di canzone”. Gli italiani e molte altre persone tifano per lui.