Di cosa è davvero colpevole il rapper?

Di cosa è davvero colpevole il rapper?

Sean “Diddy” Combs è stato dichiarato colpevole di reati collegati alla prostituzione, ma è stato assolto dalle accuse più gravi di traffico sessuale e associazione a delinquere. La sentenza è stata emessa da una giuria federale di New York al termine di un processo che è durato sette settimane, durante il quale ex fidanzate hanno testimoniato di aver subito abusi fisici e sessuali da parte sua, venendo costrette a rapporti sessuali con altri uomini.

Il rapper era stato accusato di cinque capi d’imputazione: un’accusa per associazione a delinquere e due per traffico sessuale e trasporto a fini di prostituzione. È stato invece dichiarato non colpevole per le accuse di associazione a delinquere e traffico sessuale. Combs, che ha sempre negato tutte le imputazioni, era presente in aula durante la lettura della sentenza, insieme a sua madre e sua sorella.

Ora rischia una pena detentiva fino a 10 anni. Se fosse stato condannato per uno degli altri capi d’accusa, il 55enne avrebbe potuto affrontare fino all’ergastolo. Nel corso delle sette settimane processuali, i dodici giurati hanno ascoltato 34 testimoni e analizzato migliaia di pagine di trascrizioni di conversazioni telefoniche e messaggi di testo, con l’obiettivo di determinare il destino della celebre star dell’hip-hop.

P. Diddy, il cui vero nome è Sean Combs, è stato accusato di aver costretto alcune donne – tra cui la sua fidanzata dal 2007 al 2018, la cantante Cassie, e una ex fidanzata più recente, identificata con lo pseudonimo di “Jane” – a partecipare a maratone sessuali con altri uomini, mentre lui si masturbava o riprendeva con la videocamera.

Inoltre, è stato accusato di aver creato e guidato una rete criminale finalizzata a organizzare queste maratone, conosciute come “freak-off”.

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