
Tre ore di musica, energia e emozioni hanno avvolto il pubblico presente alla Unipol Arena per assistere a Lorenzo Cherubini, meglio conosciuto come Jovanotti: l’evento di ieri era l’ultima occasione per vivere il tour PalaJova.
Bologna ha ospitato uno spettacolo straordinario, ricco di luci e immagini, creando un’atmosfera che sembrava non avere fine. Dal palco, Jovanotti ha persino scherzato, affermando: “Ma una volta potremmo restare qui tutta la notte”. Questo spettacolo ha incantato le migliaia di spettatori che hanno affollato l’arena per la penultima data di un tour che ha registrato sold out in tutta Italia.
Tre ore trascorse in un’esibizione coinvolgente, con Jovanotti che ha offerto due brani extra dopo l’amatissimo ‘Ragazzo fortunato’, un classico che ha chiuso molti concerti di questo strepitoso tour. Dopo questo brano iconico, il cantautore ha continuato a esibirsi, regalando ai fans altri pezzi e condividendo un momento speciale, come quando una fan della prima fila gli ha donato una stella con certificato. Ha eseguito ‘Se lo senti lo sai’ e il nuovo singolo ‘Occhi a cuore’, già predestinato a essere il tormentone romantico dell’ estate 2025. La festa è continuata con un’atmosfera di pura musica, in quello che Jovanotti ha definito un “Jova Beach party”.
Classici e nuovi successi si sono alternati sul palco dell’Unipol Arena. Il cantautore non ha trascurato nessuno dei suoi pezzi più amati, spaziando da ‘L’ombelico del mondo’ a ‘Mi fido di te’, da ‘Il più grande spettacolo dopo il Big bang’ fino alla toccante ‘A te’. Ha anche richiamato alla memoria ‘Serenata rap’, ricordando un video girato proprio a Bologna. La dedica alla madre con ‘Le tasche piene di sassi’ ha chiuso una performance toccante, culminando in un’invocazione al cielo. Tra i brani iconici si sono anche ascoltati ‘Un raggio di sole’, ‘L’estate addosso’ e ‘Gli immortali’. Jovanotti ha proposto anche i suoi recenti lavori, come ‘Montecristo’ e ‘Il corpo umano’, concludendo il concerto con ‘Occhi a cuore’ e indossando occhiali da sole a forma di cuore. La serata è aperta con il tema del cartone animato ‘Conan ragazzo del futuro’ e si è animata con apparizioni dei pupazzi del Muppet Show.
Numerosi fan hanno partecipato al tour PalaJova, cominciato a marzo a Roma. Con 54 date, tutte sold out, sono stati ben 591.123 i partecipanti che hanno festeggiato il ritorno di Jovanotti sul palco. Questo tour è giunto dopo una difficile riabilitazione seguita a un infortunio subito in Repubblica Dominicana, costato al cantante diverse operazioni. Jovanotti ha condiviso il suo percorso, rendendo il suo ritorno ancora più speciale e significativo per i suoi milioni di fan.
Fermo a lungo, ha temuto di non riuscire più a produrre musica come un tempo: “Mi sono domandato se ce l’avrei fatta, ma quando sono salito sul palco per il primo concerto al PalaJova, ho compreso che questo è il luogo in cui desidero restare e tutto è andato splendidamente”.
L’ALLESTIMENTO
Dietro al palco si trovava un immense maxischermo delle dimensioni di 22×8 metri e sopra il parterre sorgevano dieci fiori meccanici con pod rotanti (ognuno pesante 1.300 chilogrammi), che si muovevano spostandosi ad altezze variabili, illuminandosi di una vasta gamma di colori in base alle canzoni. Un allestimento concepito per offrire un’esperienza visiva unica e coinvolgente per il pubblico, dalle luci al suono. Le immagini che scorrevano ininterrottamente sul maxischermo erano curate nei minimi dettagli, trasformandosi continuamente e catturando l’attenzione in modo quasi ipnotico. Accanto a questa impostazione ‘imponente’, non sono mancati dettagli originali, come il tappeto che Jovanotti ha portato sul palco: “È il tappeto del mio studio, ci ho suonato, scritto canzoni, pensato, giocato con i miei cani e gatti”.
CHI C’ERA SUL PALCO
La band che lo ha accompagnato era formata da tredici solisti straordinari: Saturnino al basso (“Con me da 35 anni”), Christian “Noochie” Rigano alle tastiere, Adriano Viterbini alla chitarra, Leo di Angilla e Kalifa Kone alla ritmica, Carmine Landolfi alla batteria, Franco Santarnecchi al piano, Gianluca Petrella alla sezione fiati, Sophia Tomelleri al sax, Camilla Rolando alla tromba, Micol Touadi e Jennifer Vargas ai cori, e Moris Pradella ai cori e seconda chitarra. L’ingegnere del suono era Pino “Pinaxa” Pischetola.