“Non solo gli artisti devono scendere in campo per la democrazia e prendere posizione pubblicamente, ma anche tutti coloro che non concordano con la linea di Trump”. A parlare è Cynthia Nixon, che da domani tornerà su Sky e Now nei panni della amata Miranda Hobbes nella serie sequel di ‘Sex and the City’, ‘And Just Like That’.
“Esiste un magnifico libro sulla tirannia che apre con questa frase: ‘La prima cosa da fare quando si ha a che fare con la tirannia è di non essere sottomessi in anticipo’ – sottolinea l’attrice – Credo che possiamo osservare, in numerosi esempi, le atrocità che Trump sta cercando di realizzare, e che le persone si conformano per quieto vivere. Ci saranno seri problemi su tutta la linea”.
Da quasi 30 anni, Nixon – insieme alle colleghe Sarah Jessica Parker (interprete di Carrie Bradshaw), Kristin Davis (Charlotte York) e Kim Cattrall (Samantha Jones, che nella serie sequel non è un personaggio ricorrente) – raccontano le loro iconiche avventure tra amore, sesso e amicizia a New York. La 59enne è apprezzata non solo per la sua interpretazione di Miranda, ma anche per il suo attivismo. Quando c’è da lottare per i diritti civili e per la comunità LGBTQIA+, non si tira mai indietro. Qualche mese fa, infatti, si è unita ai tantissimi manifestanti in favore dei diritti trans contro la decisione di un ospedale di New York di sospendere i trattamenti per la somministrazione di bloccanti della pubertà a due giovani. Un episodio avvenuto dopo l’ordine esecutivo del presidente Trump sulla Trans Care. “Sono disgustata”, aveva dichiarato in quella circostanza l’attrice, sposata dal 2012 con l’attivista Christine Marinoni e madre di Samuel Joseph Mozes, nato come Samantha.
“Ritengo sia cruciale opporre resistenza su questioni come l’influenza che il presidente cerca di esercitare sui vari Stati o la deportazione illegale di persone dagli Stati Uniti”, conclude.