
Corinne Clery racconta per la prima volta il suo conflittuale rapporto con il proprio figlio. Da otto anni non comunica con lui e riferisce di essere stata accusata di furto, con Serena Grandi come testimone. Durante un’intervista, Clery condivide dettagli dolorosi della sua vita familiare.
“Da lui ho subito di tutto: violenza verbale e perfino schiaffi”, afferma. “Ma ora la situazione è diventata critica poiché desidera vendere la casa in cui vivo, di cui gli ho ceduto la nuda proprietà. Ho cresciuto mio figlio da sola, ero soltanto una giovane ragazza quando è venuto al mondo. Non ho mai preso in considerazione l’aborto. Con il passare del tempo è divenuto sempre più intollerante, nutrendo un profondo rancore nei miei confronti nonostante gli avessi donato tutto ciò che avevo”.
Rivela che, “dopo avergli donato la nuda proprietà di un casale, è cambiato radicalmente. Ogni giorno ricevevo messaggi terribili in cui augurava la mia morte imminente. Non avevo mai condiviso questa sofferenza, vergognandomi di un dolore così incommensurabile. Ho compreso troppo tardi che mio figlio desiderava ingannarmi.” Racconta che gestiva tutti i suoi affari ed esprimeva sempre grande stizza nei suoi confronti.
In una comunicazione, Clery rivela: “Mi ha informato della sua intenzione di vendere il casale, non può aspettare vent’anni per vedermi morire. La cosa peggiore è che mi accusa di rubare. Tra i testimoni che ha portato contro di me c’è Serena Grandi, la prima moglie di Beppe Ercole, il mio amato marito scomparso quindici anni fa”.
L’attrice esprime il suo “profondo dolore” poiché aveva assistito Serena durante un periodo di malattia, offrendole ospitalità e cura, e sentendosi sfruttata. Recentemente, ha inviato una diffida tramite i suoi avvocati al figlio e a Serena Grandi. “Non ho visto nessuno per un mese e non riuscivo nemmeno a parlare. Desidero solo vivere in pace nella mia casa”, conclude.