
Il cantautore ripercorre il viaggio del disco, il più venduto di sempre in Italia, e dichiara: “Non pensavo sarebbe stato popolare. Sono stato smentito”.
Il 8 giugno 1985, Claudio Baglioni pubblicava “La vita è adesso”. Un progetto che rimase per 27 settimane al primo posto della classifica e che ha venduto, complessivamente, 4,5 milioni di copie fisiche. È, di fatto, il disco più venduto di sempre in Italia. Per celebrare il quarantennale dell’album, il cantautore presenta una riedizione realizzata ai Forum Studios di Roma con l’ausilio di 21 musicisti e coristi. Domani esce in digitale, cd e doppio vinile per Sony Music Italy “La vita è adesso. Il sogno è sempre”. Dieci le tracce che rimangono e si rinnovano con nuovi arrangiamenti, tessendo un filo ideale tra passato e presente. A queste si aggiunge “Il sogno è sempre”, un brano inedito registrato insieme a un’orchestra sinfonica – l’Orchestra Italiana del Cinema – e un coro lirico – il Coro Giuseppe Verdi. Un pezzo che guarda al futuro, un inno alla speranza e all’avvenire.
A quarant’anni dal debutto dell’album, presentando il progetto al Rome Cavalieri nella Capitale, Baglioni racconta di non aver creduto molto al successo che, poi, invece, avrebbe avuto “La vita è adesso”: “È stato concluso a Londra. Quando tornai a Roma, durante il viaggio da Fiumicino alla città ascoltammo la cassetta in auto con due amici, non del mestiere. Alla fine dell’ascolto dissi: ‘Ho realizzato un disco orribile’. C’erano troppe parole, non sarebbe stato popolare come il precedente ‘Strada facendo’. Sono stato smentito“. È difficile spiegare perché sia diventato un ‘cult’, superando altri progetti rimasti nella storia. “Me lo sono chiesto molte volte – ha dichiarato l’artista – È un disco che parla di tanti, non ha molte canzoni d’amore, forse una, ma non è un fatto sentimentale, bensì più un percorso di vita.”
“NON AMO TANTISSIMO LE CELEBRAZIONI”
Una revisione era quasi obbligatoria: “Non amo tantissimo le celebrazioni perché, anche se l’autore è in vita, sembrano commemorazioni. Inoltre, si guarda indietro invece di volgere lo sguardo al futuro. Tuttavia, questo album sarebbe stato rieditato comunque, vista la sua fama. L’idea di tornare in studio di registrazione e reinterpretare dal vivo i brani è stata una conseguenza di questo percorso. Gli arrangiamenti sono arrivati nel corso delle esibizioni con il pubblico”.
ALL’INIZIO SI SAREBBE DOVUTO CHIAMARE “UN BAR SULLA CITTÀ”
Ed è tra la gente che è emerso il titolo 40 anni fa. Anche se, all’epoca, “si sarebbe dovuto chiamare Un bar sulla città” perché “lo avevo immaginato e scritto seduto a un tavolino all’aperto dello Zodiaco, accanto all’Osservatorio di Monte Mario“. Baglioni ricorda: “Ero circondato da coppiette che si baciavano e si promettevano amore eterno, io passavo le mie giornate lì con un gelato al cioccolato e doppia panna, cercando di scrivere.”
La città davanti a me e tutta quella vita, però, sono stati fonte di ispirazione per il titolo definitivo. “Rimanevo finché il sole non scendeva e se avevo combinato qualcosa di buono, prima di andare via e tornare a casa, mi concedeva un bicchiere di spumante. Fu così che, brindando con me stesso e con tutta la gente lontana e sconosciuta, esclamai evviva la vita, la vita è adesso.”
Una vita che scorre intensa anche nella nuova versione, che ha come principale pregio (e si sente chiaramente durante l’ascolto) il suo essere autentica, suonata senza l’utilizzo di grandi tecnologie: “Lo abbiamo realizzato da veri analogici, senza l’uso di altre attrezzature – spiega Baglioni – Come si registravano i dischi molto tempo fa, suonando tutti insieme in uno studio. Lo abbiamo fatto con l’illusione di pensarlo come un disco nuovo.”
LO STESSO FOTOGRAFO DI 40 ANNI FA: TONI THORIMBERT
La cover e il booklet di questo progetto discografico sono stati realizzati da Toni Thorimbert.
Toni Thorimbert, il fotografo che ha firmato la famosa copertina del 1985, ha condiviso le sue emozioni in merito a questo progetto. “Non posso negare che mi sono sentito un po’ toccato nel tornare su questa terrazza – afferma il fotografo presente al Rome Cavalieri –. Quarant’anni fa abbiamo scattato proprio qui la foto che si trova all’interno dell’album. Non mi aspettavo di rivivere la visione di Roma. Prima di intraprendere nuovamente questo progetto, non mi ero reso conto di quanto questa copertina fosse stata significativa per la vita delle persone. Ho compreso in che modo le persone hanno visto Claudio attraverso il mio sguardo e questo mi ha conferito un senso di privilegio nel contribuire alla loro vita. Quando mi hanno contattato per questo nuovo progetto, è stato sia un onore che una sfida.”
Questo lavoro musicale sarà accompagnato da un cofanetto super deluxe concepito da Edizioni Curci: sarà disponibile online, in libreria e presso i rivenditori di musica in un’edizione limitata di mille copie numerate a partire dal 18 giugno. Il cofanetto includerà il libro dell’artista Emiliano Ponzi e un doppio vinile nero (180gr) con un booklet incluso.
Claudio Baglioni annuncia oggi un tour speciale per festeggiare i 40 anni del suo lavoro “La vita è adesso”. Il cantautore incontrerà i fan in tutta Italia in scenari unici all’aperto: 40 tappe che verranno precedute da un’anteprima nazionale a Lampedusa.
L’appuntamento è fissato per il 27 settembre. Per Baglioni, Lampedusa rappresenta un luogo speciale: “Iniziare il mio ultimo tour da quest’isola è un onore per me”, evidenzia l’artista con un forte legame affettivo con il luogo. Il concerto, con ingresso gratuito, non ha ancora una sede definitiva: “Stiamo valutando la location migliore: la banchina o lo spazio dove è stato ripristinato un campo sportivo vicino al Porto Nuovo. Speriamo di organizzarlo lì – dichiara l’artista – perché è dove Papa Francesco si recò per una visita non pastorale e noi lampedusani abbiamo avuto l’opportunità di conoscerlo. Probabilmente sarà questo il luogo. Essendo gratuito, è quello che ci dà maggiore libertà di movimento.” Il tour ufficiale si svolgerà poi da giugno a settembre 2026, dopo 15 anni dall’ultima serie di concerti di Baglioni in spazi all’aperto.
Questo evento rappresenterà anche un’occasione per celebrare i 60 anni di carriera e successi. Sul palco sarà presente un’intera formazione di 21 coristi e musicisti che hanno preso parte alla registrazione de “La vita è adesso. Il sogno è sempre” presso i Forum Studios di Roma. Le date del tour saranno annunciate il 27 settembre, giorno del concerto a Lampedusa. I biglietti saranno acquistabili in prevendita per gli iscritti al fanclub dalle 11 del 29 settembre alle 10 del 30 settembre. La vendita generale aprirà dalle 11 del 2 ottobre.
Baglioni afferma: “L’aeroporto di Centocelle è un luogo iconico, vorrei tenere un concerto lì.” Sarà un anno ricco di progetti per Claudio Baglioni: “Il sogno è quello di avere sempre un sogno, fino all’ultimo istante. È una scommessa sulla vita, il fondamento di ogni esistenza. Non riuscire a realizzarlo significa averlo come guida, come luce, come punto di riferimento”, racconta il cantautore.
Ha ancora sogni da realizzare? “Suonare nel quartiere Centocelle dove sono cresciuto. L’idea di fare un concerto lì – svela – è nei miei pensieri, non sono certo se accadrà. La possibilità di legare questo luogo, che rappresenta i miei inizi, con quello che potrebbe essere uno dei miei ultimi progetti, mi affascina molto.” E conclude con una battuta: “Se dovessi fare il concerto lì, non indosserei abiti rosa e celesti.” Riferendosi a un suo look di gioventù – camicia rosa e pantaloni celesti – creato dalla madre sarta quando nel 1964 partecipò a un festival di quartiere.