Arrestato solo per aver diretto un giornale di Berlusconi

Arrestato solo per aver diretto un giornale di Berlusconi

«La libertà non consiste nell’assenza di padroni, ma nel coltivare la passione per ciò che si fa. Berlusconi era il meno ingombrante tra tutti, o forse era così astuto da non farmi mai sentire oppresso; le sue telefonate iniziavano con un ‘direttore, sei libero di agire come desideri, ma voglio condividere il mio punto di vista’. Lo faceva con tale abilità che, a dire il vero, nove volte su dieci aveva ragione anche nel merito». Così Alessandro Sallusti, ospite di Nunzia De Girolamo nella puntata di ‘Ciao Maschio’.

«Mi hanno arrestato per omesso controllo – ha proseguito – i direttori sono responsabili di ogni cosa che viene, compresa la pubblicità, pertanto un articolo redatto da un mio collega era stato querelato da un giudice. Poiché era la settima volta che venivo condannato per omesso controllo, un giudice ha stabilito che ero un delinquente abituale, perdendo così le attenuanti, il che ha portato al mio arresto per un anno e quattro mesi. In Italia non esiste alcuna legge che imponga questo. Quando sono stato arrestato con l’etichetta di delinquente abituale, gli altri direttori di diverse testate avevano ricevuto ben più di una condanna per omesso controllo. Allora, perché proprio a me? Mi hanno arrestato perché dirigevo, in quegli anni, tra il 2010 e il 2011, nel pieno di un conflitto mediatico tra berlusconismo e antiberlusconismo».

«Ero il direttore del giornale di Berlusconi e avevo le mie opinioni sulla magistratura – aggiunge Sallusti – Sono onesto, la vera ferita non è stato l’arresto in sé; dopo 40 giorni, il presidente Napolitano mi ha graziato e, sei anni dopo, la Corte dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia a risarcirmi per ingiusta detenzione. La ferita più profonda è quella di rendermi conto che in questo Paese, sebbene in circostanze estreme, si può arrestare una persona per le proprie idee, non per i propri reati».

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