La morte di Renato Scarpa, volto indimenticabile del cinema italiano

È morto a 82 anni, per un malore nella sua abitazione romana, l’attore, caratterista fra i più noti di cinema e tv. Nato a Milano il 14 settembre del 1939, era celebre per il ruolo di Robertino in Ricomincio da tre di Massimo Troisi e Un sacco bello di Carlo Verdone

«Cari amici, chi ha amato Un Sacco Bello non potrà non esser triste per la scomparsa di Renato Scarpa per un improvviso malore». È Carlo Verdone a ricordare prima e per tutti uno dei volti più noti del cinema italiano, uno di quegli attori che tutti conoscono anche se non ne ricordano il nome. 

Scarpa aveva 82 anni. È morto per un malore nella sua abitazione romana. Nato a Milano il 14 settembre del 1939, era noto soprattutto per il ruolo di Robertino in Ricomincio da tre di Massimo Troisi oltre che per Un sacco bello di Carlo Verdone, ma aveva lavorato con tantissimi grandi autori del cinema e della televisione italiana.

Carlo Verdone trova le parole perfette. «Affettuoso, dotato di gran talento, aveva il dono della “misura”, cosa che non tutti gli attori hanno…Fantastico compagno di lavoro, lo ringrazio ancora per esser venuto il giorno dell’inaugurazione di una targa al “Palo della morte” in Via Giovanni Conti (zona Val Melaina) a Roma, targa che celebrava quel film. Fummo molto orgogliosi perché non ci aspettavamo il grande bagno di folla che ci fu. Ringrazio ancora questo caro amico che mi ha aiutato nella mia opera prima con garbo, affetto e talento. Persone così umili e gentili nel loro grande talento non ci sono più. Resterà sempre nei miei più bei ricordi».

Un attore come lui viene definito caratterista: sono quegli attori che sanno trovare spazio in ogni ruolo, anche con pochi minuti sullo schermo. L’attenzione dello spettatore arrivava dritta su di lui anche se del film non era protagonista e non si faceva mai dimenticare. Sapeva essere comico e drammatico. Aveva lavorato con i fratelli Taviani, Dario Argento, Giuliano Montaldo, Marco Bellocchio, Mario Monicelli, Liliana Cavani e molti altri. Non si può dimenticare Nanni Moretti: La stanza del figlio e Habemus Papam. Più di 100 ruoli in ogni genere. 

VanityFair.it

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