Elton John, l’esibizione al funerale di Lady Diana (e i dubbi della royal family)

L’indimenticabile esibizione di Elton John al funerale di Lady Diana, il 6 settembre 1997, rischiò seriamente di non svolgersi a causa delle perplessità di casa Windsor. Stando ad alcuni documenti rimasti segreti fino ad oggi, infatti, è stato il decano di Westminster, il reverendo Wesley Carr, a fare pressione sulla royal family affinché invitassero il celebre musicista a suonare nell’Abbazia in occasione dell’ultimo saluto alla principessa.

«Si tratta di un punto cruciale del servizio funebre e desideriamo perciò esortarvi ad essere audaci», si legge nella lettera resa pubblica, inviata appunto dall’arciprete al tenente colonnello Malcolm Ross, con Downing Street in copia. «È il momento dove accade l’inaspettato e si evoca la modernità rappresentata da Lady Diana», aggiunge Carr, secondo cui scegliere la popstar britannica avrebbe avuto pure un impatto positivo sull’opinione pubblica.

In molti, infatti, si erano scagliati contro Buckingham Palace per la reazione freddaalla tragedia di Parigi: «Suggerisco rispettosamente che qualsiasi altro pezzo corale(anche un classico popolare di Andrew Lloyd Webber) sarebbe inappropriato. Credo sia meglio la canzone allegata di Elton John: rappresenterebbe un gesto di fantasia e generosità nei confronti di milioni di persone che stanno vivendo il lutto come un fatto personale».

L’artista londinese aveva riadattato la canzone Candle in the Wind, componendo Goodbye England’s Rose su testo di Bernie Taupin. Parole che a corte qualcuno pensava potessero essere troppo «sentimentali», tanto che dai file declassificati emerge che era pronto persino un piano B con protagonista un giovane sassofonista. E dalla prima bozza del programma, inoltre, si apprende che il brano in scaletta era inizialmente Your Song.

Come e quando siano cambiati i piani non è chiaro. Fatto sta che alla fine Elton John ha interpretato Candle in the Wind 1997, diventato il secondo singolo più venduto di sempre nella storia della musica.

VanityFair.it

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