TV DIGITALE, AVVOCATO UE: TROPPE FREQUENZE A RAI E MEDIASET

pc aziendaL’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione europea ritiene che una parte della legislazione italiana sul digitale terrestre possa essere incompatibile con il diritto comunitario e che Rai e Mediaset siano state avvantaggiate.
L’opinione dell’avvocato generale, la tedesca Juliane Kokott, riguarda due cause pregiudiziali legate ai ricorsi di Europa Way (Europa 7) e Persidera (la joint venture fra Telecom Italia e il gruppo Espresso) davanti al consiglio di stato, per l’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre.
Nelle sue conclusioni sulla prima causa, l’avvocato generale sostiene che il ministero per lo sviluppo economico e il legislatore italiano non erano competenti, ai sensi del diritto dell’Unione, a sospendere e ad annullare il «beauty contest» indetto dall’Agcom nel 2009. Sia il ministero sia il legislatore avrebbero influito sul corso del procedimento dall’esterno e sulla scorta di mere considerazioni di natura politica, violando l’indipendenza di tale autorità di regolamentazione. Al posto del beauty contest fu indetta una gara onerosa a cui partecipò soltanto Urbano Cairo aggiudicandosi un multiplex. Le altre disposizioni adottate dal ministero e dal legislatore successivamente all’annullamento del beauty contest erano compatibili con il diritto comunitario. Ma c’è un’altra considerazione dell’avvocato generale che riguarda quanto fatto prima delle procedure del beauty contest, ovvero nell’attribuzione alle reti ex analogiche delle frequenze digitali: Rai e Mediaset ne hanno ricevuto un numero eccessivo a svantaggio di Europa Way e Persidera.
Nella seconda causa, legata a un ricorso della sola Persidera, l’avvocato generale ritiene che i due grandi operatori Rai e Mediaset siano stati effettivamente avvantaggiati perché hanno fruito di un tasso di conversione tra analogico e digitale del 66,67% contro il 50% di Persidera. In sostanza, i due leader del mercato hanno ottenuto, rispetto al numero dei canali televisivi analogici già posseduti, più frequenze digitali dei loro concorrenti minori.
Le conclusioni dell’avvocato generale sono una proposta di soluzione ma non vincolano la corte di giustizia. Ora si attende la sentenza e poi il passaggio al consiglio di stato presso il quale sono state intentate le cause.

ItaliaOggi

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