Ed Sheeran, la sua visione del mondo in ‘=’

Esce il nuovo album tra folk, soul e pop contemporaneo

E così il cerchio, o meglio la stringa di segni matematici, si chiude.

Ed Sheeran, dopo “+” del 2011, “x” del 2014 e soprattutto “ö” del 2017, l’album più acclamato, pubblica ‘=’ (Equals), forse il suo lavoro più completo che esce – il 29 ottobre – mentre lui è a casa in quarantena con la sua bambina di 14 mesi, colpito dal Covid che in Inghilterra continua a macinare 45mila contagi al giorno.

“Sono anche vaccinato – ha fatto sapere -, pensate se non lo fossi stato”.

Equals raccoglie 14 brani, scritti nell’arco di quattro anni, dopo l’uscita del multi-premiato album ‘ö’ (Divide), l’album che ha infranto tutti i record. Ma soprattutto è l’album della maturità che racconta l’Ed Sheeran adulto, che in questo lasso di tempo è anche diventato marito e padre. L’accento è dunque tutto sulle esperienze vissute e sulle persone incontrate, esplorando le varie sfumature dell’amore (‘The Joker And The Queen’, ‘First Times’, ‘2step’), della perdita (‘Visiting Hours’), della resilienza (‘Can’t Stop The Rain’) e appunto della paternità (‘Sandman’, ‘Leave Your Life’) mentre analizza la sua carriera e la sua realtà (‘Tides’). Come sottolinea anche la copertina dell’album: un insieme di farfalle che simboleggiano una ‘nuova vita’, dipinte su un disegno astratto eseguito dallo stesso Sheeran.

“Equals è un album molto personale e significa molto per me – ha commentato l’artista, dispiaciuto di non poter presentare di persona la sua ultima fatica, ma di doverlo fare solo da remoto -. La mia vita è cambiata molto negli ultimi anni: mi sono sposato, sono diventato padre, ho perso degli amici e nell’album rifletto su tutto ciò. Lo vedo come un album della maturità e non vedo l’ora di condividerlo con tutti voi”.

In ‘=’ torna anche tutto il mondo musicale del trentenne cantautore da 45 milioni di album e 150 milioni di singoli in tutto il mondo (il brano ‘Shape of You’ è stato certificato come il più ascoltato di sempre su Spotify) che fonda il suo stile sul folk, sul soul, sulla musica tradizionale irlandese, mescolandole con una buona dose di contemporaneità. Dalle classiche canzoni alla chitarra con ballate senza tempo a momenti più euforici e con una produzione più complessa, come il primo singolo che ha fatto uscire quest’estate, Bad Habits, certificato Doppio Platino in Italia e per 12 settimane consecutive alla testa della classifica inglese dei singoli più venduti, facendolo diventare il brano con la più lunga permanenza al n.1 da ‘Dance Monkey’ di Tones and I nel 2019. Scritto e registrato a Suffolk, a Londra, in Svezia e a Los Angeles, la produzione esecutiva dell’album è stata affidata a FRED (No.6 Collaborations Project), a Johnny McDaid (Divide) e allo stesso Ed, con contributi di Steve Mac, Joe Rubel, Amy Wadge, Foy Vance, Elvira Anderfjard, David Hodges, Andrew Watt, Lou Bell, Natalie Hemby e Ben Kweller. Il fratello compositore di Ed, Matthew, ha partecipato al lavoro con gli arrangiamenti degli archi in ‘First Times’ e ‘The Joker And The Queen’. In attesa di riprendere i live – Sheeran è capace di ipnotizzare stadi da 90mila persone solo con la sua voce accompagnata dalla chitarra – e di tornare anche in Italia (al momento però nessuna data confermata), il cantautore ha dato sfoggio in alcune interviste dei suoi progressi in italiano, fatti durante il lockdown, dopo l’esperienza della versione di “Perfect” cantata con Andrea Bocelli. In programma, intanto, un tour europeo al via da Dublino in aprile, che a giugno segnerà farà tappa per ben cinque sere allo stadio di Wembley a Londra.

Ansa.it

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