Perego-Ventura, noi amiche e complici la domenica mattina

Citofonare Rai2 tra il mini talent e i fagioli di Raffaella

Noi non ci divide nessuno, come se fosse una conduttrice sola”. Ma “dateci tempo, il nostro volerci bene è un plus, non un minus, siamo amiche e complici, è un programma totalmente nuovo, ce la faremo, sono strafelice di cominciare”.
    Parola di Simona Ventura che insieme a Paola Perego – che “ha avuto l’idea e mi ha voluta, ho detto subito sì” – forma la nuova coppia al comando dal 3 ottobre del nuovo domenicale della fascia mattutina della seconda rete Rai, “Citofonare Rai2”, in onda dalle 11.15. “Daremo quindi la linea al tg delle 13 e andremo avanti per 30 puntate”. Perego sottolinea: “La domenica mattina è il giorno in cui si pensa a quale film vedere il pomeriggio, come organizzare il pranzo o a fare una gita. Ci saranno tanti consigli e ospiti. Ci sarà il brunch in studio e un ospite vip ogni settimana: la prima sarà Sabrina Salerno, che dovrà portare il proprio vissuto e la propria famiglia. Ci sarà Tinto per scoprire il frigo dei vip e un gioco telefonico, quello intramontabile dei fagioli di Raffaella Carrà, ma anche un mini talent. Io e Simona parleremo molto con la gente che ci segue, ci piace l’interazione. Avremo Alessandra Rametta dai social e Elena Ballerini come inviata sul territorio: dovrà farsi invitare a casa dagli italiani”.

Il direttore di rete Ludovico Di Meo fa notare: “Un programma condotto da due donne, non penso ce ne siano tanti in giro e questo già vale una medaglietta”. E fa notare che “la domenica televisiva è ormai tutta in rosa”. Perego rileva a tale proposito che “conta lavorare con persone intelligenti per il bene del programma e non per se stessi: non è questione di sesso, mi sono trovata in contesti lavorativi con uomini che erano più primedonne di me. Una parola in più o in meno non importa, vogliamo intrattenere”. Rispetto ai programmi poco riusciti degli ultimi anni, la Ventura dice che le hanno insegnato più di quelli di successo. Sulla sperimentazione in tv, che spesso non riesce (vedi Da grande di Alessandro Cattelan), Supersimo ci tiene a dire: “Io parlo per me e non per i colleghi, perché non commento il lavoro di altri in assoluto.

Le case si costruiscono dalle fondamenta e non dal tetto, le trasmissioni vanno prima tarate in una rete più giovane, e poi si arriva a determinati livelli. Io ho sperimentato tanto nelle reti che me ne hanno dato l’opportunità, vedi quando sono andata a Sky, sperimento come produttrice su Discovery, quando arrivo in Rai mi ritrovo già in una squadra più strutturata e fondamentalmente è come giocare in Nazionale, in Rai o a Mediaset. La sperimentazione esiste, come il rodaggio è importante e in questa televisione il rodaggio fa fatica a essere accettato”. E ancora: “Ho fatto tante cose, ma questo è il programma più bello possibile per me adesso. Ho molto rispetto della tv generalista e per il pubblico”.
    Perego ricorda: “Avremo anche un mini talent, partendo dal corriere che con la pandemia è diventato uno di casa. Ragazzi che hanno dei talenti ci raggiungeranno e daremo loro l’opportunità di tirare fuori il loro lato artistico”.
    Si parla anche delle loro domeniche mattina a casa. Per la Perego, da quando i figli sono andati via, in pigiama fino all’ora di pranzo. Per la Ventura è stata lavorativa per tanti anni, con Quelli che il Calcio, ed è felice di tornare a farlo, anche se finora la domenica mattina era stata dedicata alla famiglia”. Ma Simona come definibbe Paola e viceversa? Per la Ventura la collega è generosa e disponibile, per Perego l’altra è vulcanica e imprevedibile.
    Infine il capitolo Sanremo. Simona: “Il mio è stato il Festival più controprogrammato della storia. Ma tutti, i direttori e vicedirettori anche delle altre reti, si sono uniti per salvare la kermesse”. Nell’ultima edizione è saltata la sua presenza a causa del Covid, Simona confessa che ci andrebbe l’anno prossimo, ma “non dipende da me. La reunion con Fiorello e Amadeus prima o poi la vorrò fare”. E allora Perego: “Sanremo andremo a vederlo, se non la chiamano”.

Ansa.it

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