Covid, Barbara Foria: “Dopo decisioni Cts qualcosa… eppur si muove”

“La recente decisione del Cts significa per tutti noi l’inizio di una rinascita. Noi napoletani siamo ottimisti e speranzosi. Qualcosa… eppur si muove”. E’ quanto ha dichiarato all’Adnkronos l’attrice comica e conduttrice tv Barbara Foria sulle recenti indicazioni del Cts di portare la capienza di teatri, cinema e sale di concerto all’80% al chiuso e al 100% all’aperto.

“Rimane comunque la rabbia. E lo sa bene chi prende i mezzi pubblici, chi guarda in tv le manifestazioni dei no vax o le campagne elettorali – ha aggiunto – sopraffollate, senza distanziamento alcuno. Ci domandiamo… Ma quando riusciremo mai a raggiungere la capienza del 100%? E’ come se annaspassimo in mare aperto, rischiamo di affogare, prendiamo aria, ci salviamo. E poi si ricomincia”.

“mi domando perchè mai il Cts e il governo se la sia presa con il cinema e il teatro, luoghi di assoluta sicurezza. Forse perchè nessuno di loro è mai andato a teatro, non conosce il teatro e non è quindi una priorità’

E ha continuato Barbara Foria: “mi domando perchè mai il Cts e il governo se la sia presa con il cinema e il teatro, luoghi di assoluta sicurezza. Forse perchè nessuno di loro è mai andato a teatro, non conosce il teatro e non è quindi una priorità. Nella vita ci sono sempre delle scale di valori e forse lo spettacolo non smuove l’economia del Paese”.

“Quello che trovo negativo- ha confessato Barbara Foria, che ritroveremo nel cartellone della Sala Umberto di Roma a maggio nello spettacolo ‘Volevo nascere scema! (… per non andare in guerra!)’ – è che il pubblico si sta abituando e vedere i film e le serie in tv. Ci sarà stato sicuramente un incremento nell’acquisto di televisori sempre più grandi, ma l’emozione di vivere l’esperienza del teatro rimane unica. Voglio ricominciare a seguire allo stadio il mio Napoli, ma voglio anche continuare a tifare per l’arte e la cultura, il cinema e il teatro – ha concluso – Facciamo sport, alleniamo il corpo, ma anche l’anima e la mente”.

Adnkronos

Torna in alto