L’11 maggio arriveranno, su Sky, le “Piccole donne”

Le più intraprendenti e ribelli si immedesimano da sempre nella grinta e nelle intemperanze di Jo. Le più romantiche amano la dolcezza di Beth o la discrezione taciturna di Meg. Le epigone della femminilità più audace si identificano con la bellezza consapevole e l’indole un po’ vanesia di Amy. Intramontabili sorelle March: archetipi trans-generazionali, bollate come stereotipi di genere dalla critica dei primi del ‘900, eppure in grado di lanciare un messaggio di forza, solidarietà e voglia di prendersi il proprio spazio nel mondo che può definirsi femminista ante litteram.

Le ‘Piccole donne’ di Louisa May Alcott, il romanzo di formazione semi-autobiografico uscito 150 anni fa, nel 1868, ma ancora bestseller mondiale, la storia di quattro ragazze e delle scelte che devono affrontare per diventare adulte in un paese dilaniato dalla guerra di Secessione, tornano in tv. Dall’11 maggio, in esclusiva su Sky Uno HD, alle 21.25, arriva la miniserie in tre episodi prodotta da Bbc One, che vanta nel cast la ‘signora in giallo’ Angela Lansbury (nella foto), l’Albus Silente della saga di Harry Potter, Annes Elwy, e Emily Watson, candidata all’Oscar per Le Onde del destino di Lars von Trier. Accanto a loro, le giovanissime Kathryn Newton, Maya Hawke, Willa Fitzgerald e Annes Elwy nel ruolo delle figlie di casa March. La regia è di Vanessa Caswill, mentre la sceneggiatura è firmata da Heidi Thomas (due volte candidata agli Emmy Awards per Cranford e Upstairs Downstairs).

La storia, arcinota, è quella dei March, famiglia del Massachusetts, negli anni della guerra di Secessione. Il padre Robert, un cappellano che partirà per il fronte, la madre Marmee, impegnata nella Società per l’assistenza ai soldati, e le loro quattro figlie: Meg (Willa Fitzgerald, Scream, The Following, Royal Pains), la figlia maggiore, istitutrice; Jo (Maya Hawke, figlia di Uma Thurman e Ethan Hawke), irrequieta e anticonformista, che fa la dama di compagnia ad una vecchia zia; Beth (Annes Elwy, Electric Dreams), che suona il pianoforte ed Amy (Kathryn Newton, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, Lady bird), che ama il disegno e la pittura. Le quattro protagoniste dovranno fronteggiare litigi, delusioni, innamoramenti, sensi di colpa e punizioni. Nonostante le incomprensioni, l’amore che le lega permetterà loro di affrontare anche le sfide più difficili. Nel cast Emily Watson (La teoria del tutto, War Horse, Genius) presta il volto alla madre delle ragazze, Marmee, che sogna per loro un “amore vero”, mentre la mitica Angela Lansbury è la severa zia March, convinta che crescere quattro piccole donne sia come “una ricetta per il mal di cuore, l’emicrania e l’indigestione”. Jonah Hauer – King (La Casa di Howard) è il ragazzo della porta accanto Laurie Laurence, mentre Michael Gambon interpreta l’amorevole vicino di casa March, Mr Laurence.

La miniserie Bbc è solo l’ultima delle numerose trasposizioni filmiche del romanzo della Alcott. E’ del 1918 Little Women di Harley Knoles, con Conrad Nagel, che sarebbe diventato una grande star del cinema muto, nei panni di Laurie. Nel 1933 è George Cukor a dirigere l’adattamento in bianco e nero della storia, con Katherine Hepburn nelle vesti di Jo e un Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. Celebre la versione di Mervyn LeRoy, che nel 1949 schiera Elizabeth Taylor bionda e boccolosa nel ruolo di Amy, Janet Leigh alias Meg, June Allyson-Jo e Rossano Brazzi nei panni del professore che la sposerà. Nel 1978 arriva la miniserie Universal, in onda su Nbc, e nel 1988 perfino la versione anime, Una per tutte, tutte per una, trasmessa sui nostri schermi da Italia 1. Infine, nel 1994, Piccole donne torna al cinema con Gillian Armstrong, che dirige Wynona Ryder-Jo, Claire Danes-Beth, Samantha Mathis-Amy, Susan Sarandon nel ruolo della madre e Christian Bale in quello di Laurie.

Angela Majoli, ANSA

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