Ligabue racconta il suo “modus operandi” del mestiere di cantautore: “Mi sono sempre imposto di parlare solo di cose che conoscevo bene”

“Sin dall’inizio – dal momento in cui ho cominciato a scrivere canzoni, mi sono sempre imposto di parlare solo di cose che conoscevo bene. Questo ovviamente, artisticamente restringe il raggio di azione, lo delimita un po’, si rischia di rendere ripetitivi alcuni concetti, ma mi consente di affrontarli a ragion veduta”. Si presenta così a Tokyo, al Festival del Cinema Italiano, Luciano Ligabue, alla sua terza esperienza da regista con ‘Made in Italy’, film con Stefano Accorsi protagonista che al pari della sua prima opera ‘Radiofreccia’, del 1998, ha una forte valenza autobiografica. “Tutto quello che ho fatto fino ad adesso è stato sulla base di esperienze che ho vissuto, che ho visto vivere da gente vicino a me. Che ha una dose di veridicità importante”, ha detto all’ANSA l’artista emiliano. “Il film ‘Made in Italy’ è quel tipo di esperienza: permette a chi lo vede di capire un’attinenza alla realtà che rende più credibile la storia, quindi, per chi ne ha voglia, di farsi emozionare di più”.

ANSA

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