“The horse boy-ippoterapia per mio figlio”: lo straordinario viaggio dei coniugi Isaacson alla ricerca di una cura per il figlio autistico

Un appassionante racconto “on the road” dal Texas alla Mongolia
tra meravigliosi paesaggi, cure tradizionali e terapie alternative,
uno sguardo inedito per far conoscere l’autismo

Giovedì 2 aprile alle 23.10 su laF (Sky 135), in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, va in onda “The Horse Boy – Ippoterapia per mio figlio”, il documentario che racconta la storia dei coniugi Isaacson e del loro straordinario viaggio dal Texas alla Mongolia in cerca di una cura per il figlio autistico Rowan, con la speranza che la natura, lo sciamanesimo e l’ippoterapia possano essere d’aiuto al loro bambino.

A Rowan Isaacson viene diagnosticato l’autismo nell’aprile del 2004, all’età di due anni e mezzo. Il padre Rupert Isaacson, giornalista e scrittore, ex addestratore di cavalli, e la madre Kristin Neff, psicologa, cercano le migliori cure mediche per lui ma le terapie tradizionali non sembrano apportare alcun miglioramento. Al contrario il piccolo Rowan sembra trovare momenti di calma e una sua capacità di comunicare solo quando è a contatto con gli animali e in particolare con i cavalli. Così, stanchi delle poche risposte della medicina, nell’estate del 2007, i genitori decidono di portare Rowan nel Paese in cui il cavallo è un vero e proprio simbolo e la guarigione tramite il contatto con la natura e antiche cure sciamaniche è ancora al centro della cultura: la Mongolia.

Prodotto dallo stesso Rupert Isaacson e diretto da Michel Orion Scott il documentario segue Rupert, Kristin e Rowan mentre attraversano la Mongolia a cavallo dalla selvaggia steppa al sacro lago Sharga, spostandosi da un guaritore all’altro e arrivando fino in Siberia. Tra paesaggi mozzafiato, misteriosi sciamani e cure tradizionali locali, il film è anche un viaggio nelle tante sfaccettature della mente autistica e vuole dare voce e portare un messaggio di speranza alle migliaia di genitori che ogni giorno lottano con questa malattia, ancora poco conosciuta dalla medicina.

“Nel momento stesso in cui la famiglia Isaacson è salita sull’aereo diretto in Mongolia – racconta il regista Michel O. Scott – ho capito quale fosse il messaggio più importante che potevamo condividere con il mondo, indipendentemente dal risultato del nostro viaggio: il bene di un ragazzo autistico, i cui genitori erano disposti ad andare letteralmente alle estremità della Terra per trovargli una cura, questa era la vera bellezza della storia”.

Arricchiscono il documentario gli interventi di alcuni dei maggiori esperti nel campo dell’autismo, tra cui il dottor Simon Baron-Cohen dell’Università di Cambridge, l’antropologo e ricercatore Roy Richard Grinker della George Washington University e il dottor Temple Grandin, professore di comportamento animale alla Colorado State University.

“The Horse Boy – Ippoterapia per mio figlio”, è stato positivamente apprezzato in numerosi festival come l’International Documentary Film Festival Amsterdam e il Sundance Film Festival 2009, per aver mostrato in modo diretto come, anche durante i momenti più negativi della vita, l’amore sia in grado di trovare una via d’uscita. Nonostante non esista una cura definitiva all’autismo, il viaggio ha portato notevoli e importanti miglioramenti nel bambino tanto che il padre ha deciso di fondare un’associazione, la “Horseboy foundation”, che si dedica alla cura attraverso l’ippoterapia di bambini con problemi neurologici.

L’appuntamento con “The Horse Boy – Ippoterapia per mio figlio” è per giovedì 2 aprile 2020 alle ore 23.10 su laF (Sky 135) e disponibile anche su Sky on demand e su Sky Go.

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