Scamarcio, padre criminale dal cuore melò

Revenge movie, film di formazione e sicuramente di relazioni tra padre e figlio, ‘Il ladro di giorni’ firmato da Guido Lombardi e tratto dal suo romanzo omonimo (Feltrinelli). Il film, passato alla Festa del Cinema di Roma e in sala dal 6 febbraio con Vision Distribution, parte tra le montagne del Trentino e racconta l’incontro dopo sette anni di un ragazzino, Salvo (Augusto Zazzaro) con Vincenzo (Riccardo Scamarcio) il padre appena uscito di galera. Salvo, undici anni, vive infatti con gli zii dopo la morte della madre. Il giorno della sua prima comunione, mentre gioca a pallone con gli amici, compare inaspettatamente a bordo campo un uomo che scoprirà essere suo padre.

Salvo non lo vede da troppo tempo per riconoscerlo subito ovvero da quando due carabinieri lo avevano portato via dalla loro casa in Puglia. Ora Vincenzo, appena uscito di prigione, ha deciso di trascorrere qualche giorno con il figlio e parte con lui verso il sud. Il ragazzino è diffidente e curioso allo stesso tempo verso questo padre dai modi spicci e armato di pistola. Ma durante questo viaggio lungo l’Italia Salvo imparerà a conoscere suo padre e ad essere meno diffidente e Vincenzo a provare affetto per questo figlio mai davvero vissuto.

“Questo film non è un crime, ma un melò – ci tiene a dire Scamarcio -. Leggendo il copione ho subito pensato al film di Zeffirelli, ‘Il campione’, dove c’è appunto il rapporto tra un boxeur e un bambino. Un film che emozionava e faceva piangere. Un genere, il melò, che purtroppo in Italia non si usa fare più perché si preferisce fare film più asciutti”. E va detto che proprio su questo genere si è formato l’attore, che ha interpretato tanti ruoli da maledetto ma non manca di cuore tenero: “Ho tanto amato ‘Elephant Man’ o film come ‘Nuovo Cinema Paradiso’ di Tornatore che avrò visto almeno ventisei volte, ogni volta, lo confesso, piangendo”. E sempre da Scamarcio, attore e produttore, la sua idea di cinema : “per me il cinema è un’alchimia – dice – che si basa anche sui rapporti di amicizia e affinità. Oggi nell’ambiente sono tutti professionisti e il cinema italiano è finito”.

Dice infine il regista Guido Lombardi, nato a Napoli nel 1975 e che ha collaborato, tra gli altri, con Abel Ferrara e Paolo Sorrentino: “Spero si capisca che questo film è solo una favola nera, un melò, per niente un film realistico. Quando ero piccolo – aggiunge – a scuola il primo della classe aveva il compito di mettere alla lavagna una linea che divideva buoni e cattivi: mi hanno sempre interessato le ragioni del superamento di quella linea”. Nel cast del film, prodotto da Indigo , Bronx Film con Rai Cinema e Minerva Pictures Group con il sostegno di ben tre film commission (Trentino, Campania e Apulia), anche Massimo Popolizio, Giorgio Careccia, Vanessa Scalera, Carlo Cerciello e Rosa Diletta.

Francesco Gallo, ANSA

Torna in alto