Brad Pitt sconfitto (in tribunale) da Angelina Jolie: niente revisione sulla custodia dei figli

La Corte Suprema della California ha rigettato la petizione presentata dall’attore lo scorso settembre, quando l’estromissione del giudice incaricato del caso aveva di fatto annullato la sentenza che gli concedeva la custodia congiunta di cinque figli su sei

L’infinita battaglia legale degli ex coniugi  Brad Pitt e Angelina Jolie per la custodia dei figli si arricchisce di un nuovo capitolo che segna una pesante sconfitta per il divo. La Corte Suprema della California ha rigettato la petizione da lui presentata lo scorso settembre per riesaminare il caso. Una mossa seguita all’estromissione del giudice John Ouderkirk che di fatto annullava una precedente vittoria dell’attore: a maggio, dopo sei anni di battaglie in tribunale, Pitt aveva ottenuto la custodia congiunta di cinque dei sei figli: Pax, 17 anni, Zahara, 16, Shiloh, 15, e i gemelli Knox e Vivienne, 13. Il sesto, il diciannovenne Maddox, essendo maggiorenne non è soggetto alla decisione del giudice (lui ha già testimoniato contro Pitt in passato e non vuole più nemmeno il suo cognome).

Dopo la vittoria a sorpresa dell’ex marito la Jolie, inviperita anche perché John Ouderkirk non aveva permesso ai ragazzi di testimoniare contro il padre, aveva promesso battaglia. E infatti a luglio era riuscita a far estromettere il giudice che a detta dei suoi avvocati non era imparziale e le aveva negato «un processo equo, escludendo in modo improprio le sue prove rilevanti per la salute, la sicurezza e il benessere dei bambini». Pitt, vedendo così vanificata la sua vittoria in tribunale, aveva presentato una petizione per far riesaminare il caso. Ma ora ha ricevuto una pessima notizia: la Corte Suprema della California l’ha rigettata. 

La guerra in tribunale dell’ex coppia d’oro di Hollywood, com’è ovvio, non finisce qui. «Continueremo a fare tutto ciò che è legalmente possibile», hanno detto a People gli avvocati di Pitt. «La decisione della Corte suprema, basata su una questione tecnica procedurale, non annulla la straordinaria quantità di prove» che a maggio aveva convinto il giudice, «anche sulla base della testimonianza di tanti esperti», a prendere la sua decisione «nell’interesse dei bambini».  Di tutt’altro tono naturalmente le dichiarazioni degli avvocati di Angelina: «La signora Jolie è concentrata sulla sua famiglia ed è contenta che il benessere dei suoi figli non sia stabilito in base a un comportamento non etico. La nostra magistratura dà la priorità all’etica e al miglior interesse dei bambini e non tollererà la cattiva condotta giudiziaria che premia gli interessi di una parte».

Dopo sei anni di battaglie legali, la parola «fine», nella guerra tra Pitt e Jolie, sembra ancora lontana.

VanityFair.it

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