Fausto Leali: “Non sono razzista. Mi chiamavano negro bianco”

É passata una settimana dall’esclusione di Fausto Leali dal Grande Fratello Vip a causa della n-word pronunciata all’indirizzo di Enock Barwuah, fratello di Mario Balotelli.

Nonostante il chiaro intento non denigratorio da parte del cantante, il Grande Fratello non ha potuto fare a meno di punirlo con la massima pena prevista per questi casi: l’espulsione. Sono tanti quelli che si sono schierati dalla sua parte, riconoscendone la buona fede e considerando eccessiva la decisione del Grande Fratello.

“Ho sbagliato e, lo dico per correttezza subito, Alfonso Signorini mi aveva, prima della partenza, fatto presente alcune imprescindibili regole che si dovevano rispettare, ed è in questo sempre stato con me leale e sincero. Il gioco ha delle regole e io non le ho rispettate, quindi capisco la mia eliminazione”, ha detto con grande umiltà Fausto Leali a Libero, in un’intervista con Giovanni Terzi. Il cantante, che da decenni viene soprannominato il negro bianco per la sua voce soul caratteristica: “Proprio il brano “Angeli Negri” era all’interno di un album che si chiamava ‘Il negro bianco’, riferito a me”

Se sembra aver accettato di buon grado la decisione del Grande Fratello, ciò che gli ha fatto più male sono stati i commenti che ha trovato fuori dalla Casa. “Molte persone, forse per motivi personali, hanno voluto infilarsi nella polemica chiamandomi ‘ignorante’, ‘razzista’ o cose del genere”, ha detto con rammarico Fausto Leali, che per l’ennesima volta ha difeso il suo onore smarcandosi dall’etichetta di razzista. “É la mia storia che lo racconta”, ha ribadito il cantante ripercorrendo l’origine del soprannome negro bianco, in accezione positiva.

“É così che ho usato il termine ‘negro’, senza malizia e senza alcuna voglia di fare polemica. Anzi, quando la dissi ad Enock Balotelli era per dire che eravamo fratelli”, si è giustificato Leali, dispiaciuto per come è stato apostrofato da Fulvio Abbate, che ha considerato le sue esternazioni figlie di un “ritardo culturale”. Forse, tornando indietro non tornerebbe al Grande Fratello: “Lo abbiamo deciso insieme a mia moglie Germana, anche se dicevamo che sarebbe stata dura stare lontani tanto tempo, ma forse aveva ragione Antonella Elia quando ha detto che è un gioco più grande di me”.

Per Fausto Leali, passato alla storia della musica italiana come negro bianco e autore di una canzone volta all’inclusività come Angelo Negro, questa è un’onta difficile da digerire, soprattutto per quanti lo hanno definito ignorante, primo fra tutti Fulvio Abbate.

Francesca Galici, ilgiornale.it

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