Napoli, torna Il Festival Ville Vesuviane. Inizierà Eros Pagni con “Enrico IV” di Pirandello

La Fondazione Ville vesuviane compie 50 anni e riporta nell’estate post pandemia teatro, danza e musica nella cornice delle dimore del Miglio d’oro, la strada che collegava Napoli alle zone vesuviane così detta per la bellezza delle ville patrizie che vi sorgevano, molte di ispirazione o disegno vanvitelliano. Per la sua 32esima edizione l’evento promosso dall’ente presieduto da Gianluca Del Mastro, con il sostegno della Regione Campania attraverso l’azienda in house che si occupa di cultura Scabec, propone, con la direzione artistica di Luca De Fusco, fondatore del festival negli anni ’80, una format delle prime edizioni, il progetto ‘700. La rassegna, inoltre, è dedicata al musicologo Paolo Isotta scomparso a qualche mese fa. Il festival ha come obiettivo principale da quando è nato la valorizzazione del patrimonio architettonico delle ville, solo in parte direttamente gestite dalla fondazione nata come ente e ora nel Ministero della Cultura; 121 delle dimore storiche sono in mano a 750 eredi. A inaugurare la kermesse, ‘Enrico IV’ di Luigi Pirandello, protagonista Eros Pagni (4-5 settembre), sia autore che attore, sottolinea De Fusco amatissimi da Isotta; di quel testo poi quest’anno ricorre il centenario della prima rappresentazione. Due soli gli appuntamenti di danza (‘Carmen suite’ regia di Alessandra Panzavolta, e ‘Soirèe russe’ un gala curato da Daniele Cipriani, rispettivamente 11 e 12 settembre e 24 e 25 settembre), mentre tra quelli musicali sono legati alle quattro esibizioni del Quartetto Felix, composto da Marina Pellegrino Vincenzo Miriana e Francesco Venga a Matteo Parisi, che Isotta seguiva con particolare attenzione sin dal debutto. Altro snodo centrale del festival, ‘La locandiera’ di Goldoni che vede protagonista Lara Sansone, erede del teatro Sannazaro, che per Isotta era una un po’ una casa negli ultimi anni a Napoli. Ci sono poi gli appuntamenti con Gabriele Lavia su Giacomo Leopardi e Oscar Wilde (21 e 22 settembre); infine, il 7 settembre, in diretta differita anche su Rai 1, i premi ‘Maschere del teatro’. I palcoscenici saranno a Villa Campolieto a Ercolano, che è sede della fondazione, e a Villa delle Ginestre a Torre del Greco, ultima dimora proprio di Leopardi. Il direttore della fondazione, Roberto Chiabese, annuncia che a breve partiranno proprio altri lavori di restauro a Villa della Ginestre, così come quelli per Villa Ruggiero. “Il marchio progetto ‘700 non corrisponde ancora a quanto abbiamo messo in piedi da febbraio, in piena pandemia – spiega De Fusco – visto che inauguriamo con Pirandello. Ma è una opzione, un desiderio per il futuro, dal quale spero un po’ più di soldi e più certezze”. Infatti, aggiunge, “non ci sono risorse da privati. La tendenza alla sponsorizzazione in Campania è scarsa. Tutto quello che si realizza per la cultura, non solo questo festival, avviene grazie alla Regione. Questa è una delle ragioni per cui Sud combatte con le mani legate. C’è solo un contributo della Banca di credito popolare di Torre del Greco”. De Fusco sottolinea anche che la “formula con cui il festival nacque è ancora vincente. Teatro e danza. Non c’è un teatro nazionale italiano che si occupi di danza contemporanea”. Biglietti per gli spettacoli acquistabili anche on line al costo di 15 euro.

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