D-Ross torna con l’album “Origin”

Il chitarrista D-Ross, producer di Ernia, Luché, Fabri Fibra torna con l’album solista ‘Origin’, pubblicato giorni fa. Un esperimento rock per un nome strettamente legato a produzioni urban-rap che puntualmente ottengono riconoscimenti di platino o diamante. Tra queste, i dischi di Ernia, Luchè, Gué Pequeno, e poi di Fabri Fibra, Marracash, Raiz, Tropico. Ma D-Ross, che nel 2014 ha ottenuto anche un David di Donatello per la migliore canzone originale, ‘‘A verità’, inserita nella colonna sonora di ‘Song’ ‘e Napule’ dei Manetti Bros, è fondamentalmente un musicista-compositore. Così, a distanza di tre anni dal debutto solista, il chitarrista napoletano il cui nome reale è Rosario Castagnola apre un nuovo capitolo della sua ricerca musicale. Il titolo dell’album riporta a galla la genesi della sua avventura creativa, le chitarre rock-blues. È lo stesso D-Ross a descrivere il suo album come “un’opera adolescente”. “Più che l’ingenuità di quella fase di vita che accomuna tutti – spiega all’AGI – se dovessi attribuire una dote a questa collezione di nuovi brani è la strafottenza. Non ho tarato la tracklist ragionando se un pezzo funziona o non funziona. Non ho interesse a fare questi calcoli passivi. Sentivo il desiderio profondo di sperimentare con chitarre, bassi, amplificatori, fuzz, compressori. Apparecchiature che negli anni ho cercato e acquistato con attenzione. Ecco la mia sincerità artistica”. Nell’album, su etichetta Rc Music, distribuito sulle principali piattaforme digitali, sono condensate 13 tracce. Dodici inedite, e una speciale cover. “Si tratta di ‘Shine On You Crazy Diamond’ dei Pink Floyd. Sono felicissimo di aver condiviso questo episodio così particolare con il canto di Raiz, proprio nell’anno in cui si celebra il 50esimo anniversario dei Pink Floyd ‘Live at Pompeii’ – racconta – la band di Waters e Gilmour per me rappresenta l’Olimpo del suono, assieme a Jimi Hendrix, al blues di Chicago, Muddy Waters, Led Zeppelin. ‘Origin’ attraversa ogni territorio del rock-blues. Da quelli più spigolosi e aspri a quelli più melodici e armoniosi. Mi sono sbizzarrito con la mia Fender Stratocaster a creare dinamiche libere, esprimendo sensazioni gospel, istanti garage, introspezioni da ballad più soavi. E mi rende orgoglioso aver ospitato nel disco anche tre artisti di rara grazia e capacità: Diego Leanza, Gigi Scialdone e Sara Startuffo, che con Raiz mi accompagnano nel viaggio”. D-Ross non ha affatto dimenticato gli anni in cui scoprì la musica e il pensiero va alla scuola media del Rione Luzzatti, dov’è stata ambientata la saga letteraria-televisiva ‘L’amica geniale’: “Ero un ragazzino, a fine anni Ottanta, quando il papà di un compagno di classe mi fece ascoltare dischi indimenticabili. Su tutti, quelli degli Ac/Dc. Finché un giorno vidi in tv un concerto di Vasco Rossi. Sul palco nella sua band c’era Andrea Braido alle chitarre e capii che, crescendo, avrei suonato quella musica anch’io. Poco importa se si tratta di album a mio nome, album in cui ricopro il ruolo di producer per terzi o in cui firmo colonne sonore per il cinema, come è avvenuto per ‘5 è il numero perfetto’ di Igort che mi ha portato alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia. In ogni musica io trovo la mia casa”.

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