(Tiziano Rapanà) Sono stufo della solfa parolaia proposta dai talk show, che sono ormai tremendamente uguali a se stessi. Non riesco più a distinguere l’uno dall’altro, mi sembra solo un corpo unico formato da un concentrato di banalità conforme ad una prossemica televisiva ormai supponibile e tediosa. Fortuna che, su Teledurruti, c’è Gauche caviar, programma di Fulvio Abbate e Bobo Craxi, che mi libera da questa estrema insopportazione. La trasmissione è un divertente antidoto al logorio della comunicazione politica in tv ed è adatta a chi come me non sopporta più la convenzionalità del talk. Naturalmente è un progetto di Fulvio Abbate e quindi non è nulla di serio (per fortuna): è soltanto un inno all’edonismo musicato con festoso cazzeggio. Tuttavia la vacuità contiene degli elementi di riflessione meritori di considerazione che puntualmente introduce Bobo Craxi, il quale peraltro si rivela un inedito personaggio televisivo, che può tranquillamente ambire ad un programma tutto suo. Certo il programma soffre di un’imperfezione che è croce e delizia del complesso, ossia la totale improvvisazione che non è mediata da alcuna scaletta o semplice proposito… ed è un peccato, perché Gauche caviar ha bisogno di un minimo di scrittura di scena.