Torna StraMorgan… siamo sicuri?

(di Tiziano Rapanà) Io voglio immergermi nel grande fiume della fantasia, perché sia sempre un’ultima notte a Warlock. Lì, in quel film, Morgan è uno gestore di un saloon. Qui è un artista, un fantasista straordinario che si è fatto nemico della banalità. “Torna StraMorgan su Rai 2″, scrive un popolare sito. Sarà vero? L’annuncio urbi et orbi, via social, dal cantautore potrebbe essere un post ideato dai due conduttori per prendere in giro il mondo della tv. Potrebbe (dico, potrebbe!) essere uno scherzo ideato tra due cantori della creatività, che aspira il deserto grammaticale odierno. O, forse, è tutto vero. Io non so nulla, non vi ho detto nulla. E comunque il surrealismo riluce nelle ossa e lo si vede anche nella costruzione dell’accessorio. Si deve riconfermare il programma con una seconda edizione, in grande economia (ossia, 10mila euro a puntata e non di più: come Generazione Z che sbarca – meritatamente, visti gli ottimi ascolti – in seconda serata): immagino una versione unplugged che vede il ritorno di Morgan tra le pieghe del racconto sul cantautorato nostrano. Chitarra, basso e batteria: eccoli gli ingredienti magici per fare buona divulgazione in un piccolo studio senza pretese, con la presenza insostituibile di Pino StrabioliStraMorgan può essere il programma capogruppo di una joint venture tra trasmissioni della seconda rete, dedicate ai giovani: Morgan a capo di una commissione che giudica i talenti emergenti da far esibire nei vari programmi. Un’operazione a costo zero, con un possibile patrocinio del ministero della cultura, che può vivere del talento di grandi nomi della musica italiana (nella ipotetica commissione, mi paiono adatti i nomi di Gianfranco Caliendo, Fabrizio BerlincioniFabrizio Fornaci, Giovanna Nocetti). No, non penso ci sia altro da dire. Magari le cose fossero anomale, è tutto un ordinario che te lo aspetti presto o tardi. Io nell’anomalia ci sguazzo.

tiziano.rp@gmail.com

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