Kit Harington in rehab per «stress e abuso di alcol» dopo la fine di «Game of Thrones»

L’attore, che ha interpretato Jon Snow per quasi 10 anni, non avrebbe retto alla fine della serie. Così ha deciso di farsi ricoverare in una clinica di lusso del Connecticut che offre sedute psicologiche e meditazione. A sostenerlo, la moglie Rose Leslie

Non c’è pace per Jon Snow. O meglio per il suo «alter ego» Kit Harington. A poco più di una settimana dal tanto atteso finale di stagione di Game of Thrones, il New York Post scrive che l’attore britannico, nella saga erede legittimo al Trono di Spade, è ricoverato da oltre un mese in un rehab di lusso. «La fine della serie lo ha segnato molto duramente», ha rivelato una fonte a Page Six.

Harington, 32 anni, avrebbe scelto volontariamente il ricovero «nel tentativo di ridurre lo stress e il consumo di alcol». Così avrebbe già trascorso oltre 30 giorni in un rifugio privato del Connecticut, il Privé-Swiss, arrivando in clinica settimane prima della messa in onda del finale di stagione del 19 maggio. La clinica, da circa 120 mila dollari al mese, offre sedute psicologiche, meditazione e terapia cognitiva-comportamentale per combattere lo stress. «Kit ha deciso di usare questa pausa nei suoi impegni lavorativi come opportunità per risolvere alcuni problemi personali», ha fatto poi sapere un suo rappresentante, senza entrare nei dettagli.

La moglie, l’attrice Rose Leslie, 32, che Kit ha conosciuto sul set di GoT (lei interpretava Ygritte), è sempre stata «estremamente solidale» nei confronti dell’attore. «Chiunque gli sia davvero vicino, vuole solo che si riposi. In questo momento, ha solo bisogno di pace e tranquillità», ha continuato l’insider. Dopo aver interpretato il personaggio del Trono di Spade per quasi dieci anni, Kit non avrebbe retto alle aspettative sul futuro: «Si è reso conto che erano arrivati alla fine, e questa fine era un qualcosa su cui tutti avevano lavorato molto duramente per tanti anni. Ha avuto un momento in cui si è chiesto “E dopo cosa succede?”».

Nel frattempo è stato rilasciato il documentario GoT, The Last Watch che mostra il dietro le quinte dei personaggi sul set, fino al tanto atteso finale. E in un frame si vede Harington che scoppia in lacrime e si porta le mani alla bocca nel momento in cui scopre, leggendo per la prima volta la sceneggiatura, che il suo personaggio (*attenzione, spoiler!*) avrebbe dovuto uccidere l’amata Dany per salvare il regno.

A Kit in queste settimane è stato concesso di lasciare la clinica. Così l’attore è stato avvistato da diversi abitanti di Madison, Connecticut, in una libreria e in palestra. Ai fan avrebbe detto di essere «in vacanza». Rose Leslie, dicevamo, non l’ha mai abbandonato. «Rose è stata la cosa più bella di Game of Thrones», aveva raccontato l’attore tempo fa. L’amore tra i due, del resto, è scoccato subito. «Se sei già attratto da qualcuno, e se devi stare con lei sullo schermo, il gioco è fatto: è facilissimo innamorarsi». Per un po’ l’hanno tenuto al riparo dai riflettori, per poi debuttare insieme quando la storia era già solida.

La vita, d’altronde, è cambiata per tutti i membri del cast della fortunata serie HBO. Richard Madden prima di essere selezionato per il ruolo di Robb Stark era al verde e viveva con cinque dollari al giorno. Sophie Turner, alias Sansa Stark, ha fatto il primo provino durante una pausa pranzo a scuola. All’epoca aveva appena 14 anni, ed era fan sfegatata di Justin Bieber. Emilia Clarke, aka Daenerys Targaryen, dopo la prima stagione è stata colpita da due aneurismi: «Quando tutti i miei sogni d’infanzia sembravano avverarsi, ho quasi perso la testa e poi la vita». Ad aiutarla nella risalita è stata anche «la famiglia di Game of Thrones». Anche Kit Harington non è solo.

Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair

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