Filarmonica 199, da Beethoven ai Pink Floyd

Concerti, formazione, danza e l’anno prossimo festa dei 200 anni

Stagione 199 per l’Accademia Filarmonica Romana che l’anno prossimo compie duecento anni e porta avanti il proprio impegno verso la città per l’ascolto, l’approfondimento, la formazione musicale e la danza, al cui centro – come ha sottolineato il direttore artistico Andrea Lucchesini, introdotto dal presidente Paolo Baratta – sono i 13 appuntamenti della stagione di concerti al Teatro Argentina che si aprirà il 7 novembre con la violoncellista Sol Gabetta e Nelson Goerner al piano, per chiudersi il 2 aprile col duo Nikolaj Znaider e Robert Kulek, e prevede l’integrale di Quartetti di Beethoven per i 250 anni dalla sua nascita. A ricordare subito il lavoro di formazione dell’Accademia, c’è un’anteprima il 12 e 13 ottobre al Teatro di Villa Torlonia con gli studenti dei corsi di perfezionamento che partecipano al progetto quinquennale RossiniLab impegnati ne ‘La cambiale di matrimonio’ diretti da Giovanni Battista Rigon e regia di Cesare Scarton, che stanno per iniziare la preparazione per ‘L’inganno felice’ da presentare il prossimo anno, quale nuovo appuntamento con le cinque farse rossiniane. Le Giornate della Danza a Roma (e non più Festival come in passato, perché sparse nell’anno e non concentrate assieme) saranno 4 in collaborazione col Teatro Olimpico, col ritorno della ‘Alice’ dei Momix e la novità del balletto-opera rock ‘Shine – Pink Floyd Moon’ di Micha Van Hoeke, più il tango argentino di Miguel Angel Zotto e le fantasie aereo acrobatiche di ‘Dumm’ dei Sonics. Cinque gli appuntamenti alla sala Casella con la prosecuzione di giovani interpreti impegnati in ‘Chopin e…’ che ha visto crescere molto i consensi la stagione passata; due i concerti del Quartetti Lyskamm in residenza triennale all’Accademia. La musica contemporanea ha invece spazio particolare nel ciclo ‘Assoli’, aperto da un omaggio a Marco Stroppa, e nella ‘Newmusicweek’, una settimana con il Midi Ensemble, con seminario di composizione e masterclass sulla prassi esecutiva strumentale.Tre le linee di sviluppo della stagione all’Argentina con i quartetti di Beethoven (Quartetti Pavel Haas il 5 dicembre, Belcea il 6 febbraio, Jerusalem il 20 febbraio e Hagen il 26 marzo), i grandi solisti (da Piotr Anderzewski alla giovane rivelazione Filippo Gorini) e tre serate tra musica e letteratura con cantanti e voce recitante (‘Giulio Cesare, eroe barocco’ con la Lira di Orfeo Ensemble il 23 gennaio; ‘Marcel Proust’ col trio Rizzi-Gnocchi-Cominati il 13 febbraio; ‘Alla ricerca di Orfeo’ con Ensemble L’Astrèe il il 5 marzo), puntando su scoperte, riscoperte e curiosità.Da citare poi gli stupefacenti e fortunatissimi due cicli musicali per bambini (Musicainfasce e Allegro capriccioso sino ai tre anni) , mentre per i ragazzi continua la collaborazione con l’ As.Li.Co e un ‘Rigoletto’ presentato in versione ‘Opera kids’ alla sala Casella e per i più grandi al Teatro Olimpico, oltre a concerti nelle scuole e incontri con i protagonisti della stagione. Le collaborazioni andranno dal Reate Festival al Premio Bucchi e il Concorso Taddei. Si amplia infine la collaborazione con Giovanni Bietti sulla divulgazione musicale e le sue Lezioni di musica dal vivo (registrate e trasmesse da Rai Radio 3) dedicate quest’anno anch’esse a Beethoven Cocome nella stagione stiva in giardino si avrà un Beethoven day a maggio) cui si aggiunge un workshop che vuol insegnare a 10 giovani musicisti i segreti della divulgazione e del racconto della musica a parole, perché, come ha ricordato Lucchesini ”la musica non è mai solo un fatto emozionale’.

Paolo Petroni, Ansa

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