“Amici ora sarà senza frontiere”. Rivoluzione per il talent show

De Filippi: ”Il mio sogno per il prossimo anno sarebbe di avere concorrenti italiani ad Amici ma anche inglesi, spagnoli e francesi”

Amici17‘ senza frontiere. ”Il mio sogno per il prossimo anno sarebbe di avere concorrenti italiani ma anche inglesi, spagnoli e francesi. Mi piacerebbe fare un casting internazionale. Ma per ora è solo un’idea. Sono tante le obiezioni che mi fanno i miei collaboratori, a partire dalle barriere linguistiche. Vedremo”, ha detto Maria De Filippi, parlando con i giornalisti al termine di una finale che ha incoronato vincitore di ‘Amici16’ Andreas Muller e che ha incassato il migliore ascolto della serata televisiva con 4.822.000 telespettatori ed uno share del 28,55% (che diventa del 30,50% sul target commerciale). ”D’altronde il bello di ‘Amici’ è che cambia ogni anno proprio con i suoi concorrenti: 16 anni fa mai avrei pensato che i cantanti potessero arrivare da casa con le loro basi autoprodotte”, ha aggiunto. Con Andreas, dopo 11 anni (l’ultimo era stato Ivan D’Andrea) un ballerino è tornato alla vittoria del talent più longevo della tv italiana: ”Qualcuno lo diceva che poteva vincere un ballerino ma nessuno ci credeva davvero. Credo che, oltre al grande talento di Andreas e Sebastian (i due ballerini arrivati in finale, ndr.), sia stata importante quest’anno la presenza in giuria di Eleonora Abbagnato, perché è riuscita a sottolineare ed a valorizzare le loro capacità”, ha detto la conduttrice.

A chi gli ha chiesto se dopo l’exploit del ballo di quest’anno non abbia pensato di reintrodurre nella scuola di ‘Amici’ anche la recitazione, la conduttrice ha risposto: ”Con i tempi di uno show tv è davvero difficile riuscirci. Però nella danza, grazie ai quadri di Giuliano Peparini, c’è anche tanta recitazione in realtà. Ci sono molte coreografie e scenografie di impianto più teatrale”. Reduce da una stagione televisiva, in cui ha inanellato, oltre ai tre programmi del sabato di Canale 5, ‘Tu si que vales‘, ‘C’è posta per te‘ ed ‘Amici‘ (e a quelli di day time come ‘Uomini e donne‘ e la striscia del talent), anche il festival di Sanremo, Maria De Filippi ha confessato che per lei ”quest’anno è stato soprattutto quello di Sanremo”: ”Il festival avrei potuto godermelo di più se avessi avuto meno paura. Perché alla fine è stato molto divertente. Per il resto, sui miei programmi sono supportata da tutta una serie di persone che mi facilitano il lavoro. E in particolare ‘Amici’ mi affatica pochissimo, perché io arrivo che è tutto pronto: devo solo condurre”, ha sottolineato ridendo. In realtà il lavoro della conduttrice sul talent che ha ideato e che conduce da 16 anni non si è mai fermato, proprio per stare dietro ai cambiamenti generazionali e tecnologici: ”L’anno scorso – ha raccontato – ho chiesto ad Elisa di dirmi cosa dovevamo cambiare nelle nostre apparecchiature perché i ragazzi trovassero nella scuola tutto quello che oggi si usa per fare musica. E l’anno prossimo mi piacerebbe coinvolgere anche qualche giovane beatmaker e producer: quelli che con le loro basi e il loro lavoro in studio sono dietro al successo di tanti nuovi protagonisti della scena musicale”.

Perché per Maria De Filippi la prerogativa di un talent che voglia fare la differenza ”è permettere ai ragazzi di portare la loro musica, senza costringerli a snaturarsi per interpretare solo altro”. Un’affermazione che ha trovato d’accordo tutti i musicisti coinvolti nell’edizione di quest’anno: dal giudice Ermal Meta (”ormai il lavoro di scouting che non fanno più le case discografiche lo fanno i talent”) alle direttrici artistiche Emma ed Elisa. ”Dentro ‘Amici’ noi facciamo esattamente quello che facciamo fuori: le musiciste – ha detto Emma – e quindi montiamo e smontiamo pezzi, arrangiamo o riarrangiamo, solo che lo facciamo insieme a giovani artisti e davanti alle telecamere. E sarebbe bello se questo venisse capito e si smettesse di avere pregiudizi sugli artisti che decidono di dedicare parte del loro lavoro a questo”. ”Io quando ho accettato tre anni fa la proposta di Maria l’ho presa quasi come una missione per il Paese: perché credevo e credo di poter fare davvero qualcosa per le nuove generazioni di artisti”, ha concluso Elisa.

Luca Romano, Il Giornale

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